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I vent’anni del Turriga un progetto per celebrare un isola



I vent’anni del Turriga un progetto per celebrare un isola

Una bella e colta iniziativa della Cantina Argiolas,  ed anche un convincente messaggio comunicativo e di marketing quello di questo ormai consolidato produttore di vino sardo, incentrata sulla scia del felice connubio di vino arte e musica.

La star in questione è il cavallo di battaglia di questa azienda, il Turriga, che al suo ventesimo compleanno viene festeggiato all’insegna di un progetto che non vuole solo celebrare un vino ma anche un isola, la sua profondità, la sua storia, la sua essenza.

Quattro personalità sarde per dar voce ai quattro vitigni autoctoni che sono alla base di questo vino, Cannonau, Carignano, Bovale e Malvasia nera.


Un cofanetto celebrativo dal nome “Turriga E…Venti”, che contiene: una bottiglia di Turriga 2008 con etichetta disegnata dall’artista e stilista (della griffe francese Kenzo) Antonio Marras, un cd con 7 brani del jazzista di fama mondiale Paolo Fresu ed un libro dello scrittore Marcello Fois (autore, tra gli altri, di “Paesaggi d’autore” e “Nel tempo di mezzo”).

La quarta “personalità” è indubbiamente quella della famiglia Argiolas e del suo Turriga, una delle migliori espressioni del potenziale vitivinicolo sardo, realizzato grazie all’autorevole contributo di Giacomo Tachis e completato dall’enologo della Cantina Mariano Murru.

La base di Cannonau dona struttura, il Carignano rotondità e pienezza, il Bovale la ricchezza di frutto e la Malvasia nera la carica tannica.

Il cofanetto “Turriga E…Venti” è stato prodotto in edizione limitata (solo 2 mila esemplari) e sarà esposto fino al 13 Marzo nello spazio “Nonostante Marras” in via Cola di Rienzo 8, a Milano ed in vendita nelle migliori enoteche.

“Turriga compie vent’anni! Ma esiste da tempi remoti - scrive Antonio Marras - da quando la madre degli dei e degli uomini lo volle come bevanda divina e la regalò agli abitanti di una terra selvaggia. 
Un dono prezioso di cui mani sapienti hanno scoperto il segreto.
La Grande Dea Madre, che ha attraversato millenni, guarda e sorride. 
Le ho voluto dare un volto e l’ho vestita di stoffe, di sogni, colori …
È una giovane donna che narra di storie lontane, ricordi, memorie. 
Di sole, di orizzonti infuocati, di mari impetuosi, di nubi rossastre, di alberi piegati dal vento, di mondi incantati, inebrianti avventure. 
Perché ognuno le prenda e le porti con sé. E noi l’ascoltiamo assetati, sedotti dal suo raccontare ...”.

“Ho scelto quei brani espressamente per Argiolas - dice Paolo Fresu - in quanto credo che il Turriga sia un vino fortemente sardo, ma con un’apertura verso il mondo.
I sette brani (tratti da dischi diversi di diverse età), hanno tutti un nesso più o meno diretto con l’Isola, ma allo stesso tempo hanno influenze di varie altre geografie e questo voleva essere il mio racconto. 
La chiave di lettura di tutta l’antologia è il rapporto aperto tra la tradizione e la contemporaneità laddove l’Isola, in quanto luogo in seno al Mediterraneo, diviene un server verso il mondo. 
Come un vino, il Turriga, che nasconde il segreto della terra (che è di qualsiasi terra del mondo), ma permette a chiunque di apprezzarne le sue particolarità autoctone”.


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