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Vinmonopolet




Vinmonopolet sceglie Enoteca Italiana per selezionare il Made
in Tuscany



Circa 100 vini di 60 aziende richiesti dal monopolio di Stato della Norvegia che lunedì 15 aprile saranno degustati nella sede dell’ente nazionale vini a Siena

L’appuntamento è finalizzato a migliorare la conoscenza delle eccellenze toscane in preparazione dell’offerta d’acquisto prevista per ottobre 2013 nel mercato norvegese




Il monopolio di Stato norvegese Vinmonopolet, l’unico organismo autorizzato alle vendite al dettaglio del vino in Norvegia, ha scelto Enoteca Italiana per le eccellenze toscane.

L’ente nazionale vini lunedì 15 aprile, a partire dalle ore 9, per tutta la giornata aprirà le porte della propria sede ai membri di Vinmonopolet, guidati dal manager del reparto vini di qualità e aste della Norvegia, Mr. Arnt Egil Nordlien. 

Il criterio di scelta è stato basato sulle denominazioni toscane che secondo il monopolio possono trovare spazio nel mercato norvegese e migliorare la presenza dei vini del Granducato in preparazione dell’offerta d’acquisto prevista per ottobre 2013.

Enoteca Italiana, in base a queste indicazioni, ha proposto i prodotti delle sue aziende associate e sono state scelti circa 100 vini in rappresentanza di 60 aziende, tra le quali anche quelle vincitrici della X Selezione dei Vini di Toscana.

Le degustazioni a porte chiuse saranno svolte nei sotterranei della Fortezza Medicea di Siena, dove la delegazione norvegese potrà lavorare in tranquillità seguita dallo staff di Enoteca Italiana.

L’Ente Statale Vinmonopolet è l’unico organismo autorizzato alle vendite al dettaglio del vino.  Fra le eccellenze provenienti dai principali paesi produttori un posto particolare è riservato ai vini italiani, sia  Dop che Igp. 

I più popolari sono disponibili in tutti i suoi negozi, mentre quelli non in stock possono essere ordinati senza costi aggiuntivi. Questo sistema permette alla società di servire sia i clienti che gli intenditori, la scelta del vino dipende principalmente dal  prezzo, dalla qualità del prodotto e dalla percezione che i consumatori hanno di loro.

Il monopolio immette sul mercato nuovi prodotti ogni due mesi, tramite dei ‘tenders’ (appalti) per la fornitura di specifici vini internazionali e ne offre ca. 10.000 ai consumatori norvegesi, tra questi ca. 1.450 sono inseriti nella lista di base (basic range), quindi disponibili in tutti i negozi del monopolio, mentre ca. 8.000 sono disponibili su ordinazione (one lot range).

Le importazioni di vino italiano sono più che raddoppiate dal 1999 ad oggi. I norvegesi amano viaggiare in Italia, ci sono molti più voli diretti e al loro ritorno vogliono ritrovare nel vino quel mix di storia, arte e gusto.

Negli ultimi quindici anni si è verificata una vera e propria rivoluzione  degli stili di vita dei consumi norvegesi: i giovani si avvicinano sempre più al mondo del vino, con un consumo non più strettamente legato solo alle occasioni festive. Cresce il consumo domestico, e uno sviluppo abbinato alla tavola.

Ma il centro propulsore di questo cambiamento è la ristorazione. Negli ultimi anni la ristorazione norvegese sta vivendo un momento di grande cambiamento, con picchi qualitativi mai raggiunti in passato.

Le carte dei vini dei ristoranti stanno rinnovando l'offerta dei vini reperibili in Norvegia, soprattutto italiani e di qualità. Dal 1996 i ristoranti possono importare vini e lo stesso possono fare le aziende private. 

E' stato così parzialmente modificato Vinmonopolet, il Monopolio di Stato sugli alcolici fondato nel 1922, a seguito di alcuni anni di proibizionismo, che mantiene il controllo sulla vendita ai privati. Mentre dal 2002 sono iniziate le vendite online.

Oggi sono oltre 11.000 le etichette disponibili in Norvegia, con 275 store sull'intero - vastissimo - territorio norvegese che conta solo 5 milioni di abitanti. 

Sono piene le scuole di sommelier, e di conseguenza si trovano sempre più vini di nicchia e un'offerta molto variegata. Nei negozi del monopolio da pochi anni c'è una persona qualificata che segue e consiglia i clienti.

Il mercato è ancora molto giovane e rimane molto alta la percentuale di vini venduti in bag in box.

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