UE: Coldiretti, si allinea ad Italia su etichette d'origine olio
Sull’obbligo di indicare in etichetta con caratteri visibili la provenienza delle olive utilizzate l’Unione Europea si allinea finalmente alla normativa approvata in Italia con la legge salva-olio.
E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente l’annuncio della Commissione europea dopo che l'Organizzazione mondiale per il commercio non ha opposto alcuna critica alla proposta che prevede una nuova etichetta d'origine per l'olio d'oliva e regole piu' severe per il prodotto offerto a consumatore nei ristoranti dal gennaio 2014.
Un via libera che conferma e rafforza sul piano comunitario il valore della “Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini” in vigore in Italia dal primo febbraio, nonostante le pressioni delle lobby.
Lo stesso obbligo previsto dalla normativa comunitaria di far uso di imballaggi che non consentano il riempimento con altre qualita' di olio rispetto a quelle indicate in etichetta nei ristoranti, sul bancone dei bar e nei servizi di catering è già contemplato dalla legge nazionale che sancisce una vera rivoluzione sulle tavole per il condimento piu’ amato dagli italiani: dall’introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione a 18 mesi dalla data di imbottigliamento all’importante riconoscimento di nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo che consentano di smascherare i furbetti dell’extravergine, dall’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine all’introduzione di sanzioni aggiuntive come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli, dal rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni al diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali.
UE: con bando oliera stop a inganni al ristorante
L’ obbligo previsto dalla normativa comunitaria di far uso di imballaggi che non consentano il riempimento con altre qualita' di olio rispetto a quelle indicate in etichetta nei ristoranti, sul bancone dei bar e nei servizi di catering è una barriera contro le frodi e gli inganni che colpiscono il condimento piu’ amato dagli italiani.
E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’entrata in vigore delle nuove norme comunitarie sull’olio di oliva che sono peraltro già contemplate dalla legge nazionale salva olio che prevede anche l’obbligo di indicare in etichetta con caratteri visibili la provenienza delle olive utilizzate.
La nuova norma – conclude la Coldiretti - garantisce i consumatori ed i produttori in un Paese che è il piu’ grande importatore di oli di oliva che troppo spesso con l’inganno o addirittura la frode vengono spacciati come nazionali.
Sull’obbligo di indicare in etichetta con caratteri visibili la provenienza delle olive utilizzate l’Unione Europea si allinea finalmente alla normativa approvata in Italia con la legge salva-olio.
E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente l’annuncio della Commissione europea dopo che l'Organizzazione mondiale per il commercio non ha opposto alcuna critica alla proposta che prevede una nuova etichetta d'origine per l'olio d'oliva e regole piu' severe per il prodotto offerto a consumatore nei ristoranti dal gennaio 2014.
Un via libera che conferma e rafforza sul piano comunitario il valore della “Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini” in vigore in Italia dal primo febbraio, nonostante le pressioni delle lobby.
Lo stesso obbligo previsto dalla normativa comunitaria di far uso di imballaggi che non consentano il riempimento con altre qualita' di olio rispetto a quelle indicate in etichetta nei ristoranti, sul bancone dei bar e nei servizi di catering è già contemplato dalla legge nazionale che sancisce una vera rivoluzione sulle tavole per il condimento piu’ amato dagli italiani: dall’introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione a 18 mesi dalla data di imbottigliamento all’importante riconoscimento di nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo che consentano di smascherare i furbetti dell’extravergine, dall’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine all’introduzione di sanzioni aggiuntive come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli, dal rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni al diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali.
UE: con bando oliera stop a inganni al ristorante
L’ obbligo previsto dalla normativa comunitaria di far uso di imballaggi che non consentano il riempimento con altre qualita' di olio rispetto a quelle indicate in etichetta nei ristoranti, sul bancone dei bar e nei servizi di catering è una barriera contro le frodi e gli inganni che colpiscono il condimento piu’ amato dagli italiani.
E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’entrata in vigore delle nuove norme comunitarie sull’olio di oliva che sono peraltro già contemplate dalla legge nazionale salva olio che prevede anche l’obbligo di indicare in etichetta con caratteri visibili la provenienza delle olive utilizzate.
La nuova norma – conclude la Coldiretti - garantisce i consumatori ed i produttori in un Paese che è il piu’ grande importatore di oli di oliva che troppo spesso con l’inganno o addirittura la frode vengono spacciati come nazionali.
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