Iniziano le anticipazioni sull'attesissima guida Vini d'Italia del Gambero Rosso 2014. |
Sicilia
Partendo da sud, dalla Sicilia, con l'elenco dei vini che hanno conseguito il massimo premio internazionale.Le degustazioni di quest’anno, con la conferma dei 19 Tre Bicchieri, mettono in risalto l’eccellente stato di salute del vigneto isolano, che si sta aprendo velocemente alla nuova denominazione “Sicilia”, Doc o Dop che sia.
Nello stesso tempo si è notata, da parte dei produttori più affermati e da quelli emergenti, la propensione a focalizzare maggiormente l’attenzione sul grande patrimonio dei vitigni autoctoni, ricorrendo magari a soluzioni stilistiche innovative.
Tutto ciò nell’àmbito di un’agricoltura sempre più marcatamente eco-sostenibile.
Diciannove grandi vini premiati, la punta di diamante di una regione vitivinicola fra le più affascinanti d’Italia.
Bianco Maggiore ’12 Cantine Rallo
Contea di Sclafani Cabernet Sauvignon ’10 Tasca d'Almerita
Contrada G ’11 Passopisciaro
Etna Bianco A' Puddara ’11 Tenuta di Fessina
Etna Bianco Arcuria ’11 Graci
Etna Bianco Sup. Pietramarina ’09 Benanti
Etna Rosso Feudo ’11 Girolamo Russo
Etna Rosso Santo Spirito ’11 Tenuta delle Terre Nere
Etna Rosso V. Barbagalli ’10 Pietradolce
Frappato Carolina Marengo ’11 Feudi del Pisciotto
Il Frappato ’11 Occhipinti
Malvasia delle Lipari Passito Ris. ’10 Hauner
Marsala Sup. Ambra Semisecco Ris. ’85 Carlo Pellegrino
Noto Santa Cecilia ’10 Planeta
Passito di Pantelleria Ben Ryé ’11 Donnafugata
Rosso del Soprano ’11 Palari
Sàgana ’11 Cusumano
Saia ’11 Feudo Maccari
Santagostino Rosso Baglio Sorìa ’11 Firriato
Calabria
Terra di antichissima tradizione vitivinicola, la Calabria solo negli
ultimi dieci anni è tornata ad alti livelli, puntando con decisione alla
qualità.
I risultati ci sono e descrivono un momento magico per la
regione soprattutto se confrontati a pochi anni fa.
Una tradizione vitivinicola millenaria e un passato recente non
brillante che solo da una decina d'anni ha ripreso nerbo, con ottimi
risultati. Prova ne sia il fatto che quest'anno i Tre Bicchieri
assegnati alla Calabria sono quattro, con il comprensorio di Cirò,
ovvero tutto il crotonese, a far da traino, con grandi numeri e livello
qualitativo in impennata costante.In crescita anche il Cosentino che registra un'evoluzione decisiva di anno in anno.
Cirò Rosso Duca Sanfelice Ris.’11 Librandi
Grisara ’12 Roberto Ceraudo
Masino ’11 iGreco
Moscato Passito ’12 Luigi Viola
Basilicata
L'aglianico del Vulture fa la parte del leone in Basilicata, forte anche
di una recente DOCG. Crescono piccole aziende e rimane buono il livello
delle cantine sociali. Segnali importanti anche dalla provincia di
Matera.
Sono quattro, quest’anno, i vini premiati in Basilicata. Uno in più della scorsa edizione, a testimoniare l’impegno, in questi anni difficili, delle migliori aziende di questa regione.
Enologicamente la Basilicata ha una sua visibilità grazie al comprensorio del Vulture, che conta per
otto decimi della produzione regionale sostanzialmente rappresentati da un solo vino, l’Aglianico del Vulture, da poco DOCG che saranno in assaggio per la prossima edizione.
Un impegno da parte dei produttori che fa salire a quattro i premiati. Continuano a nascere nuove aziende, mentre le strutture cooperative, capitanate dalla Cantina di Venosa fanno un lavoro importante per il territorio e – quel che più conta – qualità.
La provincia di Matera manda segnali importanti, con molte aziende con programmi ambiziosi e un investimento in termini di strutture tecniche e tecnologiche per una produzione di livello. Il primitivo tra queste colline si esprime con personalità e un carattere peculiare, che comincia ad emergere nei nostri assaggi.
Aglianico del Vulture Don Anselmo ’09 Paternoster
Aglianico del Vulture La Firma ’10 Cantine del Notaio
Aglianico del Vulture Re Manfredi ’10 Terre degli Svevi
Aglianico del Vulture Titolo ’11 Elena Fucci
Puglia
Una regione in costante miglioramento, la Puglia, col primitivo sul podio come vitigno più rappresentativo e una bella e ricca espressione di rossi e rosati. Sulle cui potenzialità questi si potrebbe credere ancora di più.Continua la crescita della Puglia nelle preferenze dei consumatori e nella qualità dei suoi vini. In aumento valorizzazione delle caratteristiche dei vari territori, ricerca e alla salvaguardia delle vecchie viti ad alberello, la conoscenza delle differenti caratteristiche delle varie zone. Anche se la strada da fare è ancora lunga, per esempio per le denominazioni minori che faticano a trovare una propria identità.
Il primitivo è il vitigno di riferimento per l’intera regione che si esprime al meglio nei rossi, mentre i vini bianchi continuano a oscillare tra vitigni internazionali e vitigni autoctoni mentre i rosati restano una ricchezza e una specificità pugliese, e potrebbero raggiungere risultati ancora più importanti.
Castel del Monte Rosso V. Pedale Ris.’10 Torrevento
Gioia del Colle Muro Sant'Angelo Contrada Barbatto ’10 Chiaromonte
Gioia del Colle Primitivo 17 ’10 Polvanera
Gioia del Colle Primitivo Et. Rossa ’11 Plantamura
Masseria Li Veli ’10 Masseria Li Veli
Merula ’11 Carvinea
Primitivo di Manduria Dunico ’10 Racemi
Primitivo di Manduria Es ’11 Gianfranco Fino
Primitivo La Signora ’10 Morella
Salice Salentino Rosso Ris. ’10 Leone de Castris
Salice Salentino Rosso Selvarossa Ris. ’10 Cantine Due Palme
Torcicoda ’11 Tormaresca
Torre Testa ’11 Rubino
CAMPANIA
La regione vanta un panorama ampelografico straordinario. La scena
vitivinicola è ancora in crescita e regala tanti ottimi prodotti. Ne
abbiamo assaggiati più di mille per selezionare i finalisti e - tra
questi - i premiati con i Tre Bicchieri. Il nostro massimo premio, per
la prima volta quest'anno, arriva in ciascuna delle cinque provincie
della Campania.
Finalmente la Campania che avevamo immaginato: quella in cui ogni
provincia riesce a esprimere al meglio le sue potenzialità vitivinicole.
È questo il primo anno in cui i Tre Bicchieri sono distribuiti in tutte
e cinque le provincie, a testimonianza di un panorama ampelografico
straordinario. Oltre mille assaggi e sessanta finalisti hanno raccontato
una realtà ricchissima fatta di vini contemporanei, gustosi, perfetti
per la tavola e, per di più, adatti a tutte le tasche: bianchi croccanti
e slanciati, rossi di indole solida e golosa, e alcuni vitigni
letteralmente salvati dall’estinzione.
Protagonisti Fiano di Avellino,
del Sannio e del Cilento, e i Greco di Tufo. Tra i rossi naturalmente
grande protagonista l’Aglianico, declinato in interpretazioni di grande
valore: potente e affumicato; ellittico e tabaccoso, o più austero ed
energico.
Aglianico del Taburno ’10 Fattoria La Rivolta
Aglianico del Taburno Delius ’09 Cantina del Taburno
Casavecchia Centomoggia ’11 Terre del Principe
Falerno del Massico Rosso Et. Bronzo ’10 Masseria Felicia
Fiano di Avellino ’12 Pietracupa
Fiano di Avellino Pietramara ’12 I Favati
Fiano di Avellino Selvecorte ’12 Michele Contrada
Fiano Tresinus ’12 San Giovanni
Greco di Tufo Cutizzi ’12 Feudi di San Gregorio
Greco di Tufo V. Cicogna ’12 Benito Ferrara
Ischia Biancolella Tenuta Frassitelli ’12 D'Ambra Vini d'Ischia
Montevetrano ’11 Montevetrano
Pian di Stio ’12 San Salvatore
Sabbie di Sopra il Bosco ’11 Nanni Copè
Taburno Falanghina ’12 Fontanavecchia
Taurasi Coste ’08 Contrade di Taurasi
Taurasi Fatica Contadina ’08 Terredora
Taurasi Radici Ris. ’07 Mastroberardino
Terra di Lavoro ’11 Galardi
Trebulanum ’10 Alois
Abruzzo
Montepulciano, Trebbiano, Cerasuolo. La triade vincente dell'Abruzzo, che non si è mai lasciata sedurre dai vitigni internazionali, anche quest'anno registra ottimi risultati in nome di una produzione in grado di restituire il profilo di un territorio estremamente vario.
Regione di grandi numeri e, da tempo, anche di grande qualità. L’apripista è il Montepulciano d’Abruzzo, la seconda tipologia italiana, ma anche Trebbiano, Cerasuolo e i rampanti autoctoni fanno la loro parte.
Tradizionalmente poco sensibile al fascino dei vitigni internazionali a favore della riconoscibilità territoriale capace di tradurre la grande varietà ambientale abruzzese: ghiacciai, colline, spiagge.
In aumento i premiati, in crescita la qualità, con la spiccata predilezione verso un’enologia più contenuta e minimale, oltre che – come abbiamo imparato in tanti anni - naturale e tradizionale prima di tante tendenze attuali.
Grandissimi nomi e piccole realtà si aggiudicano i favori nostri e del pubblico, con conferme di anno in anno e continue nuove scoperte: capaci, ognuno diraccontare il territorio e di dare nuove interpretazioni di grandi vitigni.
Montepulciano d'Abruzzo Cocciapazza '10 Torre dei Beati
Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane Adrano '10 Villa Medoro
Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane Neromoro Ris. ’09 Bruno Nicodemi
Montepulciano d'Abruzzo I Vasari ’10 F.lli Barba
Montepulciano d'Abruzzo Marina Cvetic ’10 Masciarelli
Montepulciano d'Abruzzo Nativae ’12 Tenuta Ulisse
Montepulciano d'Abruzzo Ris. ’09 Castorani
Montepulciano d'Abruzzo Ris. ’08 Contesa
Pecorino ’11 Luigi Cataldi Madonna
Pecorino ’12 Tiberio
Trebbiano d'Abruzzo ’11 Valentini
Trebbiano d'Abruzzo C'Incanta ’10 Cantina Tollo
Trebbiano d'Abruzzo V. di Capestrano ’11 Valle Reale
Lazio
Da vini quotidiani a prodotti d'eccellenza, questa la sfida intrapresa
dal Lazio, dove pur con qualche lentezza si continua l'opera di
valorizzazione dei vitigni che più caratterizzano il territorio.
In gran parte concentrato su vini di buona fattura, dal prezzo corretto e rassicuranti per il consumatore, il Lazio vitivinicolo - pur mantenendo un andamento costante e senza rivoluzioni – continua con impegno l'opera di valorizzazione di uve caratteristiche del territorio.
Malvasia puntinata, Bellone, Aleatico, Grechetto, Nero Buono di Cori fino ai vari Cesanese, sono oggetto di riscoperta e di lavoro, anche da parte di diverse aziende biologiche e biodinamiche e piccoli produttori che presentano vini di carattere, anche se in alcune aree di produzione si combatte contro un'inveterata tradizione di vino quotidiano difficile da sradicare.
Molto si muove nella zona del cesanese, a cavallo delle province di Frosinone e Roma, il Viterbese stenta a prendere il volo come potrebbe, considerando anche la presenza di alcuni tra i migliori viticoltori della regione, mentre buoni risultati li sta dando la Biancolella nella piccola di Ponza.
Da segnalare invece, con curiosità e malcelata perplessità, la nuova denominazione di origine Roma.
Baccarossa 2011 Poggio Le Volpi
Cesanese del Piglio Romanico 2011 Coletti Conti
Ferentano 2011 Falesco
Montiano 2011 Falesco
Poggio della Costa 2012 Sergio Mottura
Umbria
L'Umbria che fino a poco tempo fa non ci si sarebbe aspettati: una
regione in movimento, che recupera varietà autoctone e percorre strade
diverse, per stili e scelte produttive. È una regione da guardare con
interesse e non solo nelle espressioni d'eccellenza.
Dopo un passato piegato sullo schema vincente delle uve internazionali,
su modelli enologici “altri” e su una produzione omologata, il presente
dell'Umbria è molto più complesso e vivace.
Merito dei vignaioli e degli imprenditori del vino, in alcuni casi
giovani o giovanissimi, che hanno iniziato percorsi assai interessanti,
certamente moderni, ma capaci di raccogliere gli insegnamenti del
passato.
E merito di una terra che si dimostra malleabile, pronta a dare
buoni risultati sui fronti più disparati. Merito degli autoctoni che
pur non numerosissimi sono comunque sufficientemente in grado si
restituire il profilo di questa regione e di dare vita ad interessanti
sperimentazioni.
L'Umbria non è più, ormai da tempo, la regione del pensiero unico, ma si
frammenta in esperienze e stili diversi, tanto nei metodi di
affinamento che nell’identità finale dei vini da conoscere e
approfondire non solo nelle punte di eccellenza.
Cervaro della Sala ’11 Castello della Sala
Cervaro della Sala ’11 Castello della Sala
Montefalco Sagrantino ’08 Adanti
Montefalco Sagrantino ’09 Tenuta Bellafonte
Montefalco Sagrantino ’09 Perticaia
Montefalco Sagrantino 25 Anni ’09 Arnaldo Caprai
Montefalco Sagrantino Colle alle Macchie ’09 Giampaolo Tabarrini
Montefalco Sagrantino Colleallodole ’10 Fattoria Colleallodole
Orvieto Cl. Sup. Calcaia ’10 Barberani
Orvieto Cl. Sup. Campo del Guardiano ’11 Palazzone
Orvieto Cl. Sup. Il Bianco ’12 Decugnano dei Barbi
Torgiano Rosso V. Monticchio Ris. ’08 Lungarotti
Toscana
La grande Toscana del vino arriva ai Tre Bicchieri con un importante
risultato. Al primo posto il Chianti Classico, che si conferma un vino
da primato, soprattutto nelle interpretazioni più vicine alla tradizione
in cui il Sangiovese ritrova un ruolo da protagonista assoluto. Ci
pensano poi Brunello di Montalcino, Bolgheri, Montepulciano a definire
il ritratto di una regione dai grandi risultati
La Toscana, in questa edizione della
Guida ai Vini d'Italia del Gambero Rosso aumenta ancora il numero dei
Tre Bicchieri: è la regione di riferimento per la migliore
vitivinicultura italiana. I 24 i premi per il Chianti Classico
confermano una qualità diffusa e un ritorno più vicino alla tradizione,
con il Sangiovese protagonista assoluto.
Per il Brunello di Montalcino
le annate (2008 e Riserva 2007) non sono state tra le migliori, ma
presentano vini dal profilo elegante e raffinato. Lo stesso si può dire
per il Bolgheri (2010). Le altre zone, di dimensioni più ridotte,
contribuiscono a comporre un panorama variegato.
Pensiamo alla Maremma
che torna a interpretare il proprio territorio non più in chiave
ipertrofica, piuttosto in termini di fragranza e facile bevibilità. Poi
Montepulciano, la Lucchesia, l’Aretino. Qui, come in molta parte
d'Italia, le piccole aziende a conduzione familiare convivono con realtà
di grandissime dimensioni: elemento, questo, che apre a interessanti
possibilità di confronto e spunti di riflessione che non possono che far
bene all’intero comparto.
Baffo Nero ’11 Rocca di Frassinello
Biserno ’10 Tenuta di Biserno
Bolgheri Rosso Sup. Grattamacco ’10 Podere Grattamacco
Bolgheri Sassicaia ’10 Tenuta San Guido
Bolgheri Sup. Argentiera ’10 Tenuta Argentiera
Bolgheri Sup. Campo al Fico ’10 I Luoghi
Bolgheri Sup. Castello di Bolgheri ’10 Castello di Bolgheri
Bolgheri Sup. Ornellaia ’10 Tenuta dell' Ornellaia
Bolgheri Sup. Sapaio ’10 Podere Sapaio
Bolgheri Sup. Sondraia ’10 Poggio al Tesoro
Brunello di Montalcino ’08 Tenuta Le Potazzine
Brunello di Montalcino ’08 Uccelliera
Brunello di Montalcino Bramante Ris. ’07 Podere San Lorenzo
Brunello di Montalcino Cerretalto '07 Casanova di Neri
Brunello di Montalcino Fornace ’08 Le Ragnaie
Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie ’08 Il Marroneto
Brunello di Montalcino Phenomena Ris. ’07 Sesti - Castello di Argiano
Brunello di Montalcino Poggio al Vento Ris. ’06 Tenuta Col d'Orcia
Brunello di Montalcino PS Ris. ’07 Siro Pacenti
Brunello di Montalcino Ris. ’07 Biondi Santi - Tenuta Il Greppo
Brunello di Montalcino Ris. ’07 Canalicchio di Sopra
Brunello di Montalcino Ris. ’07 Le Chiuse
Brunello di Montalcino Ris. ’07 Poggio di Sotto
Brunello di Montalcino Schiena d'Asino ’08 Mastrojanni
Brunello di Montalcino V. delle Raunate ’08 Mocali
Caberlot ’10 Podere Il Carnasciale
Chianti Cl. ’11 Borgo Salcetino
Chianti Cl. ’09 Castell'in Villa
Chianti Cl. ’11 Castello di Monsanto
Chianti Cl. ’10 Fontodi
Chianti Cl. ’10 Val delle Corti
Chianti Cl. Baron'Ugo Ris. ’09 Monteraponi
Chianti Cl. Bugialla Ris. ’09 Poggerino
Chianti Cl. Colledilà ’10 Barone Ricasoli
Chianti Cl. Fizzano Ris. ’10 Rocca delle Macìe
Chianti Cl. Fontalpino ’11 Fattoria Carpineta Fontalpino
Chianti Cl. Le Corti ’10 Fattoria Le Corti
Chianti Cl. Ris. ’09 Badia a Coltibuono
Chianti Cl. Ris. ’10 Brancaia
Chianti Cl. Ris.’09 Castello d'Albola
Chianti Cl. Ris. ’10 Castello di Volpaia
Chianti Cl. Ris. ’10 Le Miccine
Chianti Cl. Vign. di Campolungo Ris. ’09 Lamole di Lamole
Coevo ’10 Famiglia Cecchi
Colline Lucchesi Tenuta di Valgiano ’10 Tenuta di Valgiano
Cortona Syrah ’10 Stefano Amerighi
Cortona Syrah Il Castagno ’10 Dionisio
Dofana '10 Carpineta Fontalpino
Fontalloro ’10 Fattoria di Felsina
I Sodi di S. Niccolò ’09 Castellare di Castellina
Le Pergole Torte ’10 Montevertine
Montecucco Sangiovese Lombrone Ris. '09 Colle Massari
Montecucco Sangiovese ’10 Montesalario
Morellino di Scansano Calestaia Ris. ’09 Roccapesta
Morellino di Scansano Madrechiesa Ris. ’10 Terenzi
Nobile di Montepulciano ’10 Conventino
Nobile di Montepulciano ’10 Fattoria del Cerro
Nobile di Montepulciano ’10 Salcheto
Nobile di Montepulciano Nocio dei Boscarelli '09 Boscarelli
Oreno ’10 Tenuta Sette Ponti
Orma ’10 Podere Orma
Paleo Rosso ’10 Le Macchiole
Poggiassai ’10 Poggio Bonelli
Poggio ai Chiari ’06 Colle Santa Mustiola
Rocca di Frassinello ’11 Rocca di Frassinello
Siepi ’10 Castello di Fonterutoli
Suisassi ’10 Due Mani
Torrione ’11 Fattoria Petrolo
Veneroso ’10 Tenuta di Ghizzano
Vernaccia di S. Gimignano Campo della Pieve ’11 Il Colombaio di Santa Chiara
Vernaccia di S. Gimignano Ris. ’10 Fontaleoni
Vigorello ’10 San Felice
Baffo Nero ’11 Rocca di Frassinello
Biserno ’10 Tenuta di Biserno
Bolgheri Rosso Sup. Grattamacco ’10 Podere Grattamacco
Bolgheri Sassicaia ’10 Tenuta San Guido
Bolgheri Sup. Argentiera ’10 Tenuta Argentiera
Bolgheri Sup. Campo al Fico ’10 I Luoghi
Bolgheri Sup. Castello di Bolgheri ’10 Castello di Bolgheri
Bolgheri Sup. Ornellaia ’10 Tenuta dell' Ornellaia
Bolgheri Sup. Sapaio ’10 Podere Sapaio
Bolgheri Sup. Sondraia ’10 Poggio al Tesoro
Brunello di Montalcino ’08 Tenuta Le Potazzine
Brunello di Montalcino ’08 Uccelliera
Brunello di Montalcino Bramante Ris. ’07 Podere San Lorenzo
Brunello di Montalcino Cerretalto '07 Casanova di Neri
Brunello di Montalcino Fornace ’08 Le Ragnaie
Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie ’08 Il Marroneto
Brunello di Montalcino Phenomena Ris. ’07 Sesti - Castello di Argiano
Brunello di Montalcino Poggio al Vento Ris. ’06 Tenuta Col d'Orcia
Brunello di Montalcino PS Ris. ’07 Siro Pacenti
Brunello di Montalcino Ris. ’07 Biondi Santi - Tenuta Il Greppo
Brunello di Montalcino Ris. ’07 Canalicchio di Sopra
Brunello di Montalcino Ris. ’07 Le Chiuse
Brunello di Montalcino Ris. ’07 Poggio di Sotto
Brunello di Montalcino Schiena d'Asino ’08 Mastrojanni
Brunello di Montalcino V. delle Raunate ’08 Mocali
Caberlot ’10 Podere Il Carnasciale
Chianti Cl. ’11 Borgo Salcetino
Chianti Cl. ’09 Castell'in Villa
Chianti Cl. ’11 Castello di Monsanto
Chianti Cl. ’10 Fontodi
Chianti Cl. ’10 Val delle Corti
Chianti Cl. Baron'Ugo Ris. ’09 Monteraponi
Chianti Cl. Bugialla Ris. ’09 Poggerino
Chianti Cl. Colledilà ’10 Barone Ricasoli
Chianti Cl. Fizzano Ris. ’10 Rocca delle Macìe
Chianti Cl. Fontalpino ’11 Fattoria Carpineta Fontalpino
Chianti Cl. Le Corti ’10 Fattoria Le Corti
Chianti Cl. Ris. ’09 Badia a Coltibuono
Chianti Cl. Ris. ’10 Brancaia
Chianti Cl. Ris.’09 Castello d'Albola
Chianti Cl. Ris. ’10 Castello di Volpaia
Chianti Cl. Ris. ’10 Le Miccine
Chianti Cl. Vign. di Campolungo Ris. ’09 Lamole di Lamole
Coevo ’10 Famiglia Cecchi
Colline Lucchesi Tenuta di Valgiano ’10 Tenuta di Valgiano
Cortona Syrah ’10 Stefano Amerighi
Cortona Syrah Il Castagno ’10 Dionisio
Dofana '10 Carpineta Fontalpino
Fontalloro ’10 Fattoria di Felsina
I Sodi di S. Niccolò ’09 Castellare di Castellina
Le Pergole Torte ’10 Montevertine
Montecucco Sangiovese Lombrone Ris. '09 Colle Massari
Montecucco Sangiovese ’10 Montesalario
Morellino di Scansano Calestaia Ris. ’09 Roccapesta
Morellino di Scansano Madrechiesa Ris. ’10 Terenzi
Nobile di Montepulciano ’10 Conventino
Nobile di Montepulciano ’10 Fattoria del Cerro
Nobile di Montepulciano ’10 Salcheto
Nobile di Montepulciano Nocio dei Boscarelli '09 Boscarelli
Oreno ’10 Tenuta Sette Ponti
Orma ’10 Podere Orma
Paleo Rosso ’10 Le Macchiole
Poggiassai ’10 Poggio Bonelli
Poggio ai Chiari ’06 Colle Santa Mustiola
Rocca di Frassinello ’11 Rocca di Frassinello
Siepi ’10 Castello di Fonterutoli
Suisassi ’10 Due Mani
Torrione ’11 Fattoria Petrolo
Veneroso ’10 Tenuta di Ghizzano
Vernaccia di S. Gimignano Campo della Pieve ’11 Il Colombaio di Santa Chiara
Vernaccia di S. Gimignano Ris. ’10 Fontaleoni
Vigorello ’10 San Felice
Emilia Romagna
Una regione, due macro territori (almeno). L'Emilia con le dinamiche del Lambrusco e il suo successo senza precedenti; la Romagna e le evoluzioni dei suoi Sangiovese. Emilia Romagna: specializzazione territoriale, quantità e qualità in netta crescita.Con grande merito delle cantine cooperative. Vale per l’Emilia, con il Lambrusco, e vale anche per la Romagna dove la produzione più importante resta quella di Sangiovese. Ma se anni fa le migliori espressioni di questo vitigno erano tutte tra le Riserva oggi tra i premiati anche diversi Superiore.
Successo senza precedenti per il Lambrusco che ora deve crescere, accettare oneri e onori dell’annata indicata in etichetta - ancora troppi non la riportano - osare su macerazioni più lunghe, e lavorare sull’opportunità della rifermentazione in bottiglia senza sboccatura, metodo qui più convincente del metodo classico.
Se Modena e Reggio sono le provincie del Lambrusco, Parma si può affermare come territorio di Barbera frizzante, mentre i Colli Bolognesi oggi sono un grande laboratorio sul pignoletto.
Albana di Romagna Passito Regina di Cuori Ris. ’10 Gallegati
Lambrusco di Sorbara del Fondatore ’12 Chiarli 1860
Lambrusco di Sorbara Rimosso ’12 Cantina della Volta
Lambrusco di Sorbara V. del Cristo ’12 Cavicchioli U. & Figli
Reggiano Lambrusco Concerto ’12 Ermete Medici & Figli
Sangiovese di Romagna I Probi di Papiano Ris.’10 Villa Papiano
Sangiovese di Romagna Longiano Primo Segno ’11 Villa Venti
Sangiovese di Romagna Sup. Limbecca ’11 Paolo Francesconi
Sangiovese di Romagna Sup. NatoRe Ris. ’10 Maria Galassi
Sangiovese di Romagna Sup. Ora ’12 San Patrignano
Sangiovese di Romagna Sup. V. del Generale Ris. ’10 Casetto dei Mandorli
Lombardia
Un'annata incredibilmente prolifica di premi, quella attuale. 23 vini di
cui ben 11 nella sola Franciacorta, seguita da altri distretti del vino
che raccontano di una regione tra le più importanti della nostra
enografia.
Con ben 23 vini premiati, quella del 2014 per la Lombardia è un’edizione
da record. E il merito va soprattutto agli imprenditori del vino
lombardi, che hanno dimostrato una straordinaria capacità di lettura
della situazione economica e una grande capacità di fare azienda, cosa
che in molte altre regioni ancora manca.
Ciò che accomuna il vignaiolo e
l'industriale con la passione del vino, che investe nella campagna per
hobby, è sicuramente l'attenzione ai bilanci solidi e soprattutto alla
qualità. Tutto questo è espresso in maniera efficacissima nella storia
recente della Franciacorta, un distretto vinicolo che nasce appena
cinquant’anni fa ma che è riuscito a raggiungere risultati straordinari
negli ultimi trent’anni, confermato quest'anno con i suoi undici vini
premiati. Seguono a ruota l’Oltrepò Pavese, il Lugana e la Valtellina,
territori che confermano la Lombardia una delle regioni più importanti
della nostra enografia.
Franciacorta Brut Blanc de Noirs ’09 Le Marchesine
Franciacorta Brut Blanc de Noirs ’09 Le Marchesine
Franciacorta Brut Collezione Esclusiva Giovanni Cavalleri ’05 Cavalleri
Franciacorta Brut Emozione ’09 Villa
Franciacorta Brut Extrême Palazzo Lana Ris.’06 Guido Berlucchi & C.
Franciacorta Brut Nature ’09 Barone Pizzini
Franciacorta Cuvée Annamaria Clementi Ris.’05 Ca' del Bosco
Franciacorta Extra Brut ’07 Lo Sparviere
Franciacorta Extra Brut Vittorio Moretti Ris. ’06 Bellavista
Franciacorta Nature Enrico Gatti
Franciacorta Pas Dosé 33 Ris.’06 Ferghettina
Franciacorta Zero ’09 Contadi Castaldi
Lugana Brolettino ’11 Ca' dei Frati
Lugana Molin ’12 Provenza - Cà Maiol
Lugana Sup. Sel. Fabio Contato ’11 Provenza - Cà Maiol
OP Barbera Dodicidodici ’11 Castello di Cigognola
OP Brut Cl. ’08 Monsupello
OP Pinot Nero Brut Cl. 1870 ’09 F.lli Giorgi
OP Pinot Nero Giorgio Odero ’10 Frecciarossa
OP Pinot Nero Noir ’10 Tenuta Mazzolino
Valtellina Sforzato Ronco del Picchio ’09 Sandro Fay
Valtellina Sfursat 5 Stelle ’10 Nino Negri
Valtellina Sfursat Fruttaio Ca' Rizzieri ’09 Aldo Rainoldi
Valtellina Sup. Sassella San Lorenzo ’10 Mamete Prevostini
Liguria
Una regione che risponde sempre più agli interessi e ai gusti attuali. Tutta autoctoni di grande sapidità e complessità aromatica, che nonostante un 2012 complicato, conquista ben sette Tre Bicchieri.La regione rappresenta lo 0,4 della produzione complessiva nazionale, ma la qualità, soprattutto dei bianchi convince sempre più consumatori e sempre più al di fuori dei confini regionali.
L'interesse diffuso per i vitigni autoctoni e il gusto attuale che predilige sapidità e complessità aromatica piuttosto che dolcezza e frutto, fanno la fortuna di Pigato e Vermentino, Rossese e Ormeasco, Bosco e Albarola, fino a Bianchetta Genovese e al Lumassina.
Il riscontro c'è e interessa zone produttive, sia di nicchia, come le Cinque Terre, che più ampie, come i Colli di Luni o la Riviera Ligure di Ponente, e che riguarda anche, unico caso per i vini rossi, il Rossese di Dolceacqua; mentre ancora convincono poco altri rossi prodotti in tutta la regione.
Cinque Terre ’12 Samuele Heydi Bonanini
Colli di Luni Vermentino Et. Nera ’12 Cantine Lunae Bosoni
Colli di Luni Vermentino Il Maggiore ’12 Ottaviano Lambruschi
Riviera Ligure di Ponente Pigato ’12 Maria Donata Bianchi
Riviera Ligure di Ponente Pigato Cycnus ’12 Poggio dei Gorleri
Riviera Ligure di Ponente Pigato U Baccan ’11 Bruna
Rossese di Dolceacqua ’12 Terre Bianche
Veneto
Una regione in continua evoluzione, che registra novità e cambiamenti, grandi conferme e tendenze sempre più rilevanti; ricchissima di territori di primo piano e di tradizioni vitivinicole di grande spessore.
Uno sguardo al solo dato numerico veneto non dà conto dei cambiamenti che soprattutto la Valpolicella sta registrando: l'Amarone più austero e serrato nel tannino, il Valpolicella Superiore che conquista un'identità più indipendente rispetto all'Amarone, con frutti selvatici, erbe fini e spezie.
Rimangono in Pole i grandi blasoni dell'Amarone, ma si affermano anche altre realtà. Sul fronte dei bianchi capofila sono Soave e Custoza: vitigni tradizionali che regalano prodotti attuali e profondamente rispondenti alle tradizioni e ai luoghi.
C'è poi Valdobbiadene, con una bella novità che si affianca ai nomi classici, e ancora fermento intorno ai tagli bordolesi che ribadisce il ruolo di primo piano dei Colli Euganei. Belle, bellissime espressioni anche per quel che riguarda Carmenère, Bardolino e Recioto.
Amarone della Valpolicella Cl. Calcarole’09 Guerrieri Rizzardi
Amarone della Valpolicella Campo dei Gigli ’08 Tenuta Sant'Antonio
Amarone della Valpolicella Cl. ’09 Allegrini
Amarone della Valpolicella Cl. ’06 Cav. G. B. Bertani
Amarone della Valpolicella Cl. ’06 Zymè
Amarone della Valpolicella Cl. Campolongo di Torbe ’07 Masi
Amarone della Valpolicella Cl. Pegrandi ’09 Odino Vaona
Amarone della Valpolicella Cl. Vign. Monte Ca' Bianca ’08 Lorenzo Begali
Amarone della Valpolicella Cl. Vign. Monte Sant'Urbano ’09 Viticoltori Speri
Amarone della Valpolicella Ris. ’07 Brigaldara
Bardolino Cl. Brol Grande ’11 Le Fraghe
Cartizze V. La Rivetta Villa Sandi
Colli Berici Carmenere Oratorio di San Lorenzo Ris. ’09 Inama
Colli Euganei Rosso Gemola ’09 Vignalta
Colli Euganei Rosso Serro ’10 Il Mottolo
Custoza Sup. Amedeo ’11 Cavalchina
Custoza Sup. Ca' del Magro ’11 Monte del Frà
Lugana Sup. Molceo ’11 Ottella
Montello e Colli Asolani Il Rosso dell'Abazia ’10 Serafini & Vidotto
Recioto della Valpolicella Cl. ’01 Giuseppe Quintarelli
Soave Cl. Campo Vulcano ’12 I Campi
Soave Cl. La Rocca ’11 Leonildo Pieropan
Soave Cl. Le Bine de Costiola ’11 Tamellini
Soave Cl. Monte Alto ’11 Ca' Rugate
Soave Cl. Monte Carbonare ’11 Suavia
Soave Cl. Monte de Toni ’12 I Stefanini
Soave Cl. Staforte ’11 Graziano Prà
Soave Sup. Il Casale ’12 Agostino Vicentini
Valdobbiadene Brut Rive di Col San Martino Cuvée del Fondatore Graziano Merotto ’12 Merotto
Valdobbiadene Extra Dry Giustino B. ’12 Ruggeri & C.
Valdobbiadene Rive di Farra di Soligo Brut Col Credas ’12 Adami
Valpolicella Cl. Sup. Campo Casal Vegri ’11 Ca' La Bionda
Valpolicella Cl. Sup. Camporenzo ’10 Monte dall'Ora
Valpolicella Cl. Sup. Maternigo ’11 F.lli Tedeschi
Valpolicella Cl. Sup. Sanperetto ’11 Roberto Mazzi
Valpolicella Sup. ’09 Marion
Friuli Venezia Giulia
4 premiati, di cui 22 bianchi. Questo il risultato del Friuli-Venezia Giulia, che registra ben 5 new entry tra i Tre Bicchieri di quest'anno. E i nomi storici che fanno? Ripetono anche quest'anno con grandi prodotti e grandi risultati. È una delle grandi regioni del vino e conferma anche quest'anno i grandi risultati degli anni scorsi.
24 premiati, di cui due rossi e ben 5 new entry nella schiera dei bianchi, mentre i grandi nomi si confermano ancora una volta tali, e i produttori simbolo non deludono neanche quest'anno.
È il ritratto di una regione che vanta un panorama vitivinicolo ricchissimo soprattutto sul versante dei bianchi, con la Malvasia che conquista diversi riconoscimenti in altrettante interpretazioni, e con in primo piano le straordinarie espressioni dei vini naturali, tra i nomi storici della categoria, e tra i più autentici e convincenti di quest'anno.
Braide Alte ’11 Livon
Breg Anfora ’06 Gravner
COF Bianco Eclisse ’12 La Roncaia
COF Friulano ’11 Davino Meroi
COF Friulano V. delle Robinie ’11 Ronc Soreli
COF Merlot V. Cinquant'Anni ’09 Le Vigne di Zamò
COF Pinot Bianco Zuc di Volpe ’12 Volpe Pasini
COF Pinot Grigio ’12 Torre Rosazza
COF Rosazzo Bianco Terre Alte ’11 Livio Felluga
COF Rosso Sacrisassi ’11 Le Due Terre
COF Sauvignon Zuc di Volpe ’12 Volpe Pasini
Collio ’12 Ronco Blanchis
Collio Friulano ’12 Franco Toros
Collio Malvasia ’12 Doro Princic
Collio Malvasia ’12 Dario Raccaro
Collio Malvasia ’12 Ronco dei Tassi
Collio Malvasia Miklus’10 Draga
Collio Sauvignon Ronco delle Mele ’12 Venica & Venica
Friuli Grave Pinot Bianco ’12 Vigneti Le Monde
Friuli Isonzo Friulano Dolée ’11 Vie di Romans
Friuli Isonzo Pinot Grigio Gris ’11 Lis Neris
Malvasia ’09 Damijan Podversic
Ograde Non Filtrato ’11 Skerk
Vintage Tunina ’11 Jermann
Trentino
Trentino uguale Trento, inteso come metodo classico. Che cresce e cresce bene, per numeri e qualità. Ma la regione regala anche magnifici rossi. E poi i bianchi fermi.Il Trentino si muove. E si muove bene. Tiene banco il metodo classico, il Trento: 39 cantine, 7 milioni di bottiglie, prendono luce nuove cuvée, affinano in stile e identità le etichette classiche.
E cresce il Trentino dei vini fermi. Cominciamo con una novità, per la prima volta in Trentino un Müller Thurgau si aggiudica i Tre Bicchieri, con un vino che racchiude al meglio una visione e uno stile di freschezza, finezza e tensioni dolomitiche.
Ottima prova per i vini da uve Teroldego: la 2011 ha donato vini succosi, centrati, molto godibili, cui si aggiungono anche altri grandi rossi. Ma premi al Trenino arrivano anche da altri vini rossi.
Carmenère ’07 Tenuta San Leonardo
Fratagranda ’10 Pravis
Granato ’10 Foradori
Pinot Nero Rodel Pianezzi ’09 Pojer & Sandri
Teroldego Rotaliano Pini ’09 Roberto Zeni
Trentino Müller Thurgau Vigna delle Forche ’12 La Vis/Valle di Cembra
Trento Brut Altemasi Graal Ris. ’06 Cavit
Trento Brut Domini ’08 Abate Nero
Trento Brut Letrari Ris. ’08 Letrari
Trento Extra Brut Perlé Nero ’07 Ferrari
Trento Rotari Flavio Ris.’06 MezzaCorona
Alto Adige
Mai tanti Tre Bicchieri al Pinot Bianco come in questa edizione. Ed è solo una delle novità dell'Alto Adige.La specializzazione territoriale è il presente di questa regione che prepara il suo futuro attraverso un salto di qualità nella lettura del mosaico di terroir.
Il Pinot Bianco (mai tanti Tre Bicchieri come in questa edizione) è da considerarsi un autoctono a tutti gli effetti tanto è l’adattamento e la precisione nella lettura dei diversi territori: affumicato nella Val Venosta, torbato nella zona di Appiano, fine e longevo a Terlano.
Discorsi analoghi per il Gewürztraminer a Termeno e il Riesling in Val Venosta.
I rossi sono altrettanto importanti: la schiava è ormai considerato, a ragione, un grande vino, con produzioni pensate in direzione della qualità già dalla vigna. Mentre i vitigni internazionali, Cabernet Sauvignon in testa, regalano vini eleganti e profondi dall’incredibile capacità di evolvere in bottiglia.
In chiusura il pinot grigio, molto diffuso ma poco valorizzato, anno dopo anno trova interpretazioni sempre più nitide e convincenti, con vini che sorprendono per tipicità ed eleganza.
A. A. Cabernet Sauvignon Lafòa ’10 Cantina Produttori Colterenzio
A. A. Gewürztraminer Crescendo Aureus ’12 Tenuta Ritterhof
A. A. Gewürztraminer Kastelaz ’12 Elena Walch
A. A. Gewürztraminer Nussbaumer ’12 Cantina Tramin
A. A. Lago di Caldaro Cl. Sup. Leuchtenburg ’12 Erste+Neue
A. A. Lagrein Abtei Muri Ris. ’10 Cantina Convento Muri-Gries
A. A. Lagrein Taber Ris. ’11 Cantina Bolzano
A. A. Moscato Giallo Passito Serenade ’10 Cantina di Caldaro
A. A. Moscato Rosa ’11 Franz Haas
A. A. Müller Thurgau Feldmarschall von Fenner zu Fennberg ’11 Tiefenbrunner
A. A. Pinot Bianco Passion Ris. ’11 Cantina Produttori San Paolo
A. A. Pinot Bianco Sirmian ’12 Cantina Nals Margreid
A. A. Pinot Bianco St. Valentin ’11 Cantina Produttori San Michele Appiano
A. A. Pinot Bianco Vorberg Ris. ’10 Cantina Terlano
A. A. Pinot Nero Mazzon ’11 Gottardi
A. A. Pinot Nero Trattmann Ris. ’10 Cantina Girlan
A. A. Santa Maddalena Antheos ’12 Tenuta Waldgries
A. A. Sauvignon Andrius Andriano ’11 Cantina Terlano
A. A. Terlano Pinot Bianco ’12 Ignaz Niedrist
A. A. Terlano Pinot Bianco Eichhorn ’12 Manincor
A. A. Val Venosta Pinot Bianco Sonnenberg ’12 Cantina Meran Burggräfler
A. A. Valle Isarco Pinot Grigio ’12 Köfererhof - Günther Kershbaumer
A. A. Valle Isarco Riesling ’12 Strasserhof - Hannes Baumgartner
A. A. Valle Isarco Riesling Kaiton ’12 Kuenhof - Peter Pliger
A. A. Valle Isarco Sylvaner Praepositus ’12 Abbazia di Novacella
A. A. Valle Venosta Pinot Bianco Castel Juval ’12 Tenuta Unterortl - Castel Juval
A. A. Valle Venosta Riesling ’12 Falkenstein - Franz Pratzner
Piemonte
Un palmarès da capogiro che ha premiato rossi in abbondanza, soprattutto
da uve nebbiolo. Ma non finisce qui: in questa edizione del Tre
Bicchieri il Piemonte si accredita con splendide rappresentanze anche di
bianchi e bollicine, ritrovando forte la tradizione spumantistica che
in questa regione risale a oltre un secolo e mezzo fa.
Non solo rossi. Il Piemonte torna in vetta anche per quanto riguarda le bollicine, moscato d'Asti e Asti Spumante (pur non ai massimi livelli nella vendemmia 2012), ma anche metodo classico, che si è aggiudicato il premio Bollicine dell'Anno.
Poi il nebbiolo, che in diverse versioni ha fatto incetta di premi, seguìto dai vini da uve barbera, dolcetto e timorasso. Tra i bianchi erbaluce, cortese e riesling.
I vini premiati abbracciano vendemmie che vanno dal 2004 al 2112, un arco di tempo ampio e con annate molto differenti che hanno dunque esaltato vitigni diversi. Un ottimo risultato che conferma il Piemonte come una delle regioni da podio.
Alta Langa Brut Zero Cantina Maestra ’07 Enrico Serafino
Barbaresco Asili ’10 Ca' del Baio
Barbaresco Camp Gros Martinenga ’09 Tenute Cisa Asinari dei Marchesi di Grésy
Barbaresco Crichët Pajé ’04 I Paglieri - Roagna
Barbaresco Currà ’10 Cantina del Glicine
Barbaresco Gallina ’09 Piero Busso
Barbaresco Pajoré ’10 Sottimano
Barbaresco Rabajà ’10 Giuseppe Cortese
Barbaresco Rabajà ’10 Bruno Rocca
Barbaresco Rombone ’09 Fiorenzo Nada
Barbaresco Roncaglie Ris. ’08 Bel Colle
Barbaresco Ronchi ’10 Albino Rocca
Barbaresco Serraboella ’09 F.lli Cigliuti
Barbaresco Vign. in Ovello Ris. ’08 Produttori del Barbaresco
Barbera d'Asti Montebruna ’11 Braida
Barbera d'Asti Pomorosso ’10 Coppo
Barbera d'Asti Sup. La Mandorla ’10 Luigi Spertino
Barbera d'Asti Sup. Nizza Acsé ’10 Scrimaglio
Barbera d'Asti Sup. Nizza Sotto la Muda ’10 Paolo Avezza
Barbera del M.to Sup. Cima ’07 Giulio Accornero e Figli
Barolo ’09 Bartolo Mascarello
Barolo Arborina ’09 Elio Altare
Barolo Baudana Luigi Baudana ’09 G. D. Vajra
Barolo Bric del Fiasc ’09 Paolo Scavino
Barolo Bricco Fiasco ’09 Azelia
Barolo Bricco Pernice ’08 Elvio Cogno
Barolo Bricco Rocche ’09 Ceretto
Barolo Brunate ’09 Mario Marengo
Barolo Bussia ’09 Giacomo Fenocchio
Barolo Bussia Dardi Le Rose ’09 Poderi Colla
Barolo Ca' Mia ’09 Brovia
Barolo Cerequio ’09 Michele Chiarlo
Barolo Gavarini Chiniera ’09 Elio Grasso
Barolo La Serra ’09 Giovanni Rosso
Barolo Le Coste ’09 Diego Conterno
Barolo Le Rocche del Falletto Ris. ’07 Bruno Giacosa
Barolo Liste ’08 Giacomo Borgogno & Figli
Barolo Marenca ’09 Luigi Pira
Barolo Massara ’08 Castello di Verduno
Barolo Monfortino Ris. ’06 Giacomo Conterno
Barolo Monprivato ’08 Giuseppe Mascarello e Figlio
Barolo Monvigliero ’09 F.lli Alessandria
Barolo Ornato ’09 Pio Cesare
Barolo Ravera ’08 Flavio Roddolo
Barolo Rocche dell'Annunziata ’09 Renato Corino
Barolo Rocche di Castiglione ’09 Oddero Poderi e Cantine
Barolo Sarmassa ’09 Marchesi di Barolo
Barolo Sottocastello ’08 Ca' Viola
Barolo V. Cerretta ’09 Ca' Rome' - Romano Marengo
Barolo V. del Gris ’09 Conterno Fantino
Barolo V. Lazzairasco ’09 Guido Porro
Barolo Villero Ris. ’06 Vietti
Carema Et. Bianca Ris. ’09 Cantina dei Produttori Nebbiolo di Carema
Carema Et. Nera ’08 Ferrando
Colli Tortonesi Timorasso Derthona ’11 Luigi Boveri
Colli Tortonesi Timorasso Fausto ’11 Vigne Marina Coppi
Colline Novaresi Gattinara ’09 Torraccia del Piantavigna
Dogliani Papà Celso ’11 Abbona
Dogliani Sup. Bricco Botti ’10 Pecchenino
Dolcetto di Ovada Sup. Du Riva ’10 Luigi Tacchino
Erbaluce di Caluso La Rustìa ’12 Orsolani
Erbaluce di Caluso Le Chiusure ’12 Favaro
Gattinara Osso S. Grato ’09 Antoniolo
Gavi del Comune di Gavi Monterotondo ’11 Villa Sparina
Ghemme Chioso dei Pomi ’07 Rovellotti
Langhe Bianco Hérzu ’11 Ettore Germano
Langhe Nebbiolo Costa Russi ’10 Gaja
M.to Rosso Sonvico ’09 Cascina La Barbatella
Montecitorio ’11 Vigneti Massa
Nebbiolo d'Alba Cumot ’10 Bricco Maiolica
Roero Bric Valdiana ’11 Giovanni Almondo
Roero Mompissano Ris. ’10 Cascina Ca' Rossa
Roero Printi Ris. ’09 Monchiero Carbone
Roero Ròche d'Ampsèj Ris. ’09 Matteo Correggia
Roero Sudisfà Ris. ’10 Negro Angelo e Figli
Valle d'Aosta
Valle d'Aosta terra di rossi, a dispetto di quanto comunemente viene
percepito all'esterno. 400 ettari e tante cantine sociali, accanto a
queste una nuova generazione di produttori che punta sui vitigni
autoctoni.
Poco meno di 400 ettari vitati (250 a denominazione) da Morgex a Donnas e una fetta importante della produzione controllata dalle cantine sociali, che mantengono un buon livello qualitativo, ma con una proposta statica.
I vini locali sono molto noti nella regione, meno al di fuori di essa. Le nuove generazioni di produttori puntano ad ampliare gli impianti dei numerosi vitigni autoctoni, soprattutto rossi - vuillermin, mayolet e cornalin - per rimanere sempre più legati al territorio.
Un approccio interessante che apre buoni margini di crescita. Il presente fornisce importanti conferme, anche per quanto riguarda grandi passiti e ottimi bianchi.
Valle d'Aosta Chambave Moscato Passito Prieuré 2011 Crotta di Vegneron
Valle d'Aosta Chambave Muscat Flétri 2011 Vrille
Valle d'Aosta Chardonnay 2012 Di Barrò
Valle d'Aosta Petite Arvine 2012 Ottin
Valle d'Aosta Petite Arvine 2012 Château Feuillet
Valle d'Aosta Pinot Gris 2012 Lo Triolet
Premi speciali
Uno per categoria: rosso, bianco, bollicine, vino dolce, cui si
aggiunge quello dal migliore rapporto qualità prezzo.
Insieme segnaliamo
anche la cantina che secondo il Gambero Rosso ha fatto il lavoro più significativo
con grandi risultati in termini di qualità e quantità, e l'azienda
emergente che lascia immaginare un importante futuro, il viticoltore
dell'anno che sta interpretando in maniera più interessante il rapporto
con il territorio e con la vigna e il premio per la viticoltura
sostenibile.
I Migliori vini dell’Anno
Rosso dell’Anno
Amarone della Valpolicella Cl. Calcarole ’09 – Guerrieri Rizzardi
Bianco dell’Anno
A. A. Pinot Bianco Sirmian ’12 – Cantina Nals Margreid
Bollicine dell’Anno
Alta Langa Brut Zero Cantina Maestra ’07 – Enrico Serafino
Dolce dell’Anno
Orvieto Cl. Sup. Muffa Nobile Calcaia ’10 – Barberani
Cantina dell’Anno
Colle Massari
Miglior Rapporto Qualità/Prezzo
Bianco Maggiore ’12 – Rallo
Vitivinicoltore dell’Anno
Sandro Princic
Cantina Emergente
Pala
Premio per la Viticoltura Sostenibile
Salcheto
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