Gli Usa sbarcano in Sardegna alla scoperta del Carignano del Sulcis
Dall’editor di Decanter, Stephen Brook, al wine writer specializzato in
vini italiani, Thomas Hyland: gli States sbarcano in Sardegna alla
scoperta del Carignano del Sulcis grazie al press trip realizzato da AIE
(Associazione Italiana Export) per il Consorzio
I 7 partecipanti sono stati rigorosamente selezionati tra 50 operatori del settore da Business Strategies, azienda leader che cura l’internazionalizzazione di oltre 400 imprese del made in Italy del vino.
Un vitigno antico e
prezioso, il Carignano del Sulcis, tornato alla ribalta grazie al
personale impegno di Giacomo Tachis – che negli anni Ottanta riporta
alla luce la sua bellezza riscoprendo le vecchie vigne a piede franco – e
alle iniziative del neonato Consorzio formato dalle cantine Santadi,
Calasetta, Sardus Pater, Mesa e Agricola Punica. Una ‘perla’ che – con
1,6 milioni di bottiglie prodotte per un valore di 9 mln di euro – si
sta affermando nella produzione dei Doc rossi in ambito regionale e
nazionale.
Per Silvana Ballotta, Ceo di Business Strategies e
promotrice delle attività che sostengono i partner di AIE nel cammino
verso l’internazionalizzazione: “Dopo 11 eventi tra Cina, Stati Uniti,
Giappone e Russia, con un investimento di circa 600mila euro nel 2013,
ora è giunto il momento di far conoscere il vino in casa propria
attraverso i principali influencer del mercato statunitense. Ma non
finisce qui: con i nostri partner del Sulcis saremo prima a Tokyo e poi a
Mosca nel mese di novembre e dinuovo negli States a Dicembre.
Un
programma ambizioso per un Consorzio che sta gestendo bene le
opportunità offerte dal programma comunitario ‘Ocm promozione vino’. Per
il presidente del Consorzio, Antonello Pilloni: “Puntiamo ad un
potenziamento dell’export, che attualmente copre il 30% della produzione
del Carignano. Per questo abbiamo messo a punto assieme a AIE un piano
di promozione triennale del valore di 2 milioni di euro che prevede
workshop, tasting, incoming di giornalisti per Usa, Giappone, Cina e
Russia. Dopo il workshop in Cina, ci rivolgiamo ora ai giornalisti
americani con l’obiettivo di formare sul campo, attraverso il contatto
diretto con i produttori e il territorio, potenziali “ambasciatori” del
Carignano negli Stati Uniti”.
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