La lista ufficiale dei Tre Bicchieri della Puglia è quasi completamente
ad appannaggio dei vini appartenenti alle denominazioni di origine
controllata.
L'orientamento sembra essere passare dall'esaltazione del
vitigno a quella del territorio
Trovare
la Puglia ai vertici della produzione italiana ormai non è più una
sorpresa. Il miglioramento, pur complessivo, riguarda soprattutto la
zona delle denominazioni di origine a base primitivo. Certo che la
diffusione, anche qui, di un sistema di denominazione di origine
passe-partout (per esempio la denominazione Gioia del Colle include vini
realizzati con uve diverse) non aiuta a tracciare un'identità
facilmente riconoscibile e apprezzabile dal consumatore.
Ci sembra
importante passare dall'esaltazione del vitigno a quella del territorio,
puntare proprio sul radicamento nel territorio. Fare sistema per
promuoverlo, approfondire la conoscenza delle caratteristiche delle
varie zone vinicole, salvaguardarne, per esempio, i vecchi impianti ad
alberello e il ritorno nei nuovi vigneti a questo sesto d’impianto,
almeno nelle zone che tradizionalmente lo utilizzavano. E non è un caso
che dei dodici Tre Bicchieri quest’anno solo due non appartengono a
denominazioni di origine controllata.
Castel del Monte Rosso Bolonero 2012 Torrevento
Castel del Monte Rosso Trentangeli 2011 Tormaresca
Gioia del Colle Primitivo 17 Vign. Montevella 2011 Polvanera
Gioia del Colle Primitivo Et. Nera C.da San Pietro 2012 Plantamura
Gioia del Colle Primitivo Marpione Ris. 2010 Viglione
Gioia del Colle Primitivo Muro Sant'Angelo Contrada Barbatto 2011 Chiaromonte
Negroamaro 2011 Carvinea
Primitivo di Manduria Es 2012 Fino
Primitivo di Manduria Giravolta 2012 Racemi
Salice Salentino Rosso Per Lui Ris. 2012 Leone de Castris
Salice Salentino Rosso Selvarossa Ris. 2011 Due Palme
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