Lost in translation. In Cina il gusto tradotto del vino
Arte dell'assaggio: il descrittore si adegua al mercato cinese. Il progetto Chinese Lexicon
"Sentore di salsiccia affumicata", "note di biancospino essiccate". Ecco la nuova terminologia per descrivere il gusto del vino in Cina. Dall'Australia le prime etichette con descrittori più affini al "mondo" asiatico. Per gli Aussie, un altro passo avanti alla conquista del mercato cinese.
I ricercatori della University of South Australia hanno trascorso più di due anni di lavoro a tradurre le note di degustazione, specificamente dedicate a tutti quei consumatori che non hanno grande familiarità con i sapori occidentali.
L'enologo Richard McLaren Vale Angove, dopo una sua visita in Cina nel 2011, riferisce di aver subito capito che c'era un grande problema riferito al modo in cui i vini australiani erano commercializzati in Cina. Nel descrivere un vino ad un gruppo di persone, usando termini tipo fragola o mirtillo, pensavano stessi parlando di una nota marca di smartphone (Blackberry ndr) e non al mio riferimento al frutto.
La produttrice di vino Lishi Zeng, di origine cinese, con una sua propria azienda vinicola ad Adelaide, riferisce di non aveva mai assaggiato un mirtillo fino a quando non è andata a studiare viticoltura in Francia. "Andavo al mercato ogni giorno, così ho avuto modo di conoscere questo frutto ed apprezzarne il sapore, ho affinato il gusto fino a capire veramente il significato di "sapore di mirtillo".
"Gli insegnanti si esprimevano con termini come mirtillo, lampone, eucalipto, che non avevo mai visto ed assaggiato in vita mia, quindi non avendo idea di sapore ed odore, non ero in grado di descrivere il mio vino utilizzando questi termini".
"Tutto quello che trovavo nel vino era la mela, la banana, salsiccia cinese o salsa di soia, tutto un genere di cose che fanno parte del mondo cinese".
E' stata proprio questa "lost in translation", il problema che ha spinto i ricercatori Armando Corsi, Justin Cohen e Larry Lockshin dell'Istituto Ehrenberg-Bass presso la University of South Australia ad iniziare il progetto Chinese Lexicon nel 2013.
Il dottor Corsi dice che il suo team, ha intervistato più di 250 persone in Cina per identificare frutta spezie e aromi che erano in qualche modo riconducibili a quelli occidentali.
"Abbiamo trovato molti termini che si equivalevano tra la versione cinese e il modo occidentale di descrivere il sapore", riferisce.
"Per esempio abbiamo scoperto che Yangmei è il descrittore equivalente alla fragola, il Biancospino essiccato cinese è in stretto legame con la confettura di more, l'ananas equivale al jackfruit, (detto anche jaca o català ndr), e molti altri ancora."
Il mese prossimo, i ricercatori hanno in programma di rilasciare una ruota di sapori delle dimensioni di una cartolina da distribuire ai produttori di vino australiani.
Richard Angove afferma che la ricerca sta già avendo un buon impatto sul modo in cui la sua azienda sta facendo business.
"Abbiamo già rivisto le nostre note di degustazione ed abbiamo cambiato anche il modo in cui sono state messe insieme. Ci stiamo concentrando su cosa scrivere nel retro etichetta della bottiglia, usando termini che siano il più vicino possibile al reale gusto del vino", ha detto .
Lishi Zeng ritiene che le note di degustazione occidentalizzate continueranno ad avere un certo appeal per quella parte di consumatori che si ritengono in qualche modo più esperti. "Per loro, amanti del vino, è molto piacevole usare questi termini occidentali nel descrivere i vini", ha detto.
"Ma la stragrande maggioranza dei consumatori, e cioè quelli ritenuti "normali", vogliono solo bere vino, senza particolari necessità di descriverlo."
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