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Spumanti Abruzzo Dop

Progetto Spumanti Abruzzo Dop, i primi risultati
La spumantizzazione come leva per la valorizzazione dei vitigni autoctoni abruzzesi

Il progetto Spumanti Abruzzo DOP è realizzato da parte di CODICE CITRA, attraverso le sue associate e i soci vignaioli, con la partnership di C.Ri.V.E.A e dell’Università di Teramo. Dopo un lungo percorso di studi, i nuovi spumanti ABRUZZO DOP sono stati presentate alla stampa, il 20 luglio a Milano. Una grande opportunità, non solo per la vitivinicoltura abruzzese, ma anche per la promozione della regione a livello internazionale.

Codice Citra, la più grande cooperativa vinicola abruzzese, l’Università di Teramo e il Centro di ricerca viticola ed enologica d’Abruzzo(C.Ri.V.E.A.), hanno deciso di dar vita a un progetto di ricerca e sviluppo che punta alle bollicine da vitigni autoctoni.

Lavorando in team i tre protagonisti hanno messo insieme le rispettive competenze, per valorizzare al meglio le sinergie che ne derivano. All’Università di Teramo è affidata tutta la parte scientifica: dalla raccolta dati alla sperimentazione pura. Al C.Ri.V.E.A. compete tutta la parte inerente la tecnologia enologica. Codice Citra, infine, mette a disposizione il suo know-how costituito da una rete di agronomi ed enologi di tutte le associate

Progetto Spumanti Abruzzo Dop punta innanzitutto alla valorizzazione della Doc Abruzzo istituita di recente, ma anche all’esaltazione di vitigni che sono in grado di esprimere potenzialità interessanti anche in versione spumante, tipologia sempre più apprezzata dai consumatori.

Le varietà interessate sono la bianca Cococciola, l’autoctono per eccellenza d’Abruzzo, il Pecorino, oggi in grande espansione, diffuso nelle Marche meridionali, in Abruzzo e in alcune microzone dell’Umbria e del Lazio, il Montonico, poco più di 70 ettari coltivati quasi solo nel teramano, la Passerina, un vitigno molto antico originario della fascia adriatica e il Montepulciano, l’uva rossa più conosciuta in queste terre, atta a dar vita a vini dal buon invecchiamento grazie alla sua naturale acidità.

I vigneti coinvolti nel progetto sono quelli appartenenti ai tremila soci della Cooperativa Codice Citra e sono collocati in aree molto diverse fra loro: dalla fascia litoranea alla pedemontana. Il progetto prevede che tutto venga perfettamente controllato: dalle tecniche di allevamento delle uve, alle rese, dalla potatura secca o verde alla scelta dell’epoca vendemmiale.
In cantina si faranno sia vinificazioni in bianco, sia in rosè e si studierà la presa di spuma applicando entrambi i metodi (Martinotti, con rifermentazione in autoclave e Metodo Classico, con rifermentazione in bottiglia).

Dopo quasi un anno di lavoro, si possono cominciare a raccogliere i primi frutti e, come è emerso lo scorso 5 luglio in un convegno a Ortona (Chieti), tutti i soggetti interessati sono ancora più convinti della validità del progetto e dell’immensa potenzialità delle uve d’Abruzzo.

“Credo che l’ABRUZZO DOP sia come un diamante grezzo” spiega Lino Olivastri, enologo di CITRA e responsabile del progetto, “che grazie alla valorizzazione delle potenzialità autoctone dei vitigni, prenderà man mano forma verso una gemma più preziosa. La spumantizzazione è una opportunità da cogliere: i vini che otterremo contribuiranno alla promozione territoriale e della vitivinicoltura abruzzese.”

Il progetto di spumantizzazione dei vitigni autoctoni costituisce una grande opportunità, non solo per la vitivinicoltura abruzzese, ma anche per la promozione della regione a livello internazionale.

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