Passa ai contenuti principali

Il vino in anfora

Vino in anfora, al via una ricerca universitaria per studiarne le influenze
La ricerca del Dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze insieme alla fornace del cotto Artenova

Fin dai tempi della Magna Grecia, l’uomo ha utilizzato la terracotta per la conservazione del vino. Le anfore arrivate con i Greci e ampiamente diffuse in Italia dagli Etruschi sono stati i primi veri contenitori per il succo d’uva fermentato. Lo stretto legame tra vino e terracotta è tutto racchiuso in un percorso naturale, nella straordinaria capacità di isolamento termico della terracotta di Impruneta che, grazie alle sue speciali e ormai famose caratteristiche chimico-fisiche, permette una perfetta conservazione del vino.

Il vino in anfora è oramai un fenomeno di cui tutti parlano e la Toscana del vino è oramai maestra di questa antica pratica, ma poco si sa ancora degli aspetti evolutivi che legano vino e terracotta. Così il Dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze insieme alla fornace del cotto Artenova di Impruneta, porterà avanti un’indagine, la prima del genere, per capire come le caratteristiche della terracotta possano influenzare la qualità del vino affinato in anfora

Il contratto di ricerca biennale è il primo stipulato a tale scopo fra una fornace di Impruneta – nel caso di Artenova, azienda leader in Italia nel commercio delle anfore da vino con la consulenza tecnica di Francesco Bartoletti e Sergio Bettini – e i ricercatori del Dipartimento di Chimica coordinati dal professor Luciano Lepri. 

L’inedita collaborazione si propone di esplorare e valutare le peculiari caratteristiche conferite al vino stesso attraverso il processo di fermentazione e affinamento in giare di terracotta di Impruneta. “Come azienda che investe molto in innovazione – dichiara Leonardo Parisi, titolare di Artenova – sentivamo l’esigenza di approfondire questo aspetto”. 

I risultati della ricerca potrebbero già essere illustrati il prossimo 19 e 20 Novembre, nel corso della II edizione de “La Terracotta e il Vino 2016”, la Convention internazionale promossa da Artenova che ogni due anni riunisce a Impruneta produttori in anfora da tutto il mondo. 

I processi di fermentazione, affinamento e conservazione influiscono in maniera critica sui parametri chimico-fisici e organolettici che caratterizzano il vino e sono strettamente dipendenti dal tipo di contenitore nel quale avvengono tali processi. La fermentazione e l’affinamento in giare di terracotta può conferire al prodotto qualità uniche. La lavorazione, e più in generale l’intera fase di produzione delle giare, così come le loro dimensioni e la loro porosità, possono influenzare le varie fasi di maturazione del vino. Poiché la lavorazione artigianale delle giare è un processo di difficile standardizzazione, è importante cercare di comprendere come caratteristiche quali permeabilità, porosità e composizione della giara possono influenzare la qualità del vino. 

In particolare la ricerca si propone di caratterizzare il vino mediante la determinazione di macroparametri chimici e chimico-fisici (acidità totale, pH, grado alcoolico, zuccheri) e l’analisi di specifici componenti volatili, che conferiscono aromaticità al vino. “A tale scopo – sostiene il professor Luciano Lepri – verranno confrontati sia vini bianchi che rossi provenienti dallo stesso vigneto, ma vinificati contemporaneamente in giare di terracotta e in contenitori di acciaio. Verrà inoltre determinata la composizione chimica dell’argilla utilizzata per la produzione delle giare e studiata la variazione della porosità delle stesse prima e dopo la vinificazione”.

Commenti

Post popolari in questo blog

Festival delle Scienze di Roma 2023 - Immaginari

Dal 18 al 23 aprile 2023 il Festival delle Scienze di Roma torna all’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone” con la sua XVIII edizione. Incontri, conferenze, laboratori. Dal 18 - 23 aprile 2023. IMMAGINARI è il tema di questa edizione dedicata all’immaginazione, uno degli strumenti più potenti che ci permette di concepire opere d'arte, nuove tecnologie e ci consente di trovare soluzioni a problemi quotidiani. La scienza non sarebbe la stessa se non avessimo come alleata l’immaginazione per avviare ricerche e formulare ipotesi, interpretare dati e perseguire risultati migliori. Ed è dalle interazioni delle immaginazioni individuali che emergono gli immaginari condivisi che influenzano il modo in cui organizziamo le società. Oggi più che mai abbiamo bisogno di coltivare questi immaginari, per ripensare il presente e, soprattutto, plasmare possibili futuri. Da mercoledì 19 a sabato 22 aprile quattro incontri anche presso le Biblioteche di Roma, QUI IL PROGRAMMA . Prodotto dall

Lotta agli insetti alieni, Lycorma delicatula: un nuovo flagello della viticoltura mondiale. Uno studio indaga su comportamento e dispersione nell'ambiente

Uno nuovo studio statunitense per contrastare l'avanzata di un nascente insetto alieno candidato a diventare il nuovo flagello della viticoltura mondiale. Si tratta della Lycorma delicatula, un insetto dall'aspetto simile alla coccinella ma che a differenza di questa provoca danni consistenti ai vigneti. La Lanterna macchiata, così come viene chiamata dagli agricoltori, si è diffusa per la prima volta in Corea anche se originaria della Cina e ha già raggiunto, infestandoli, i vigneti della Pennsylvania. La lotta agli insetti alieni non permette soste, la ricerca si sta muovendo velocemente nel contrastare un nuovo flagello destinato a mettere sotto scacco la viticoltura mondiale. Si tratta della Lycorma delicatula, un insetto dall'aspetto simile alla coccinella, gli agricoltori la chiamano Lanterna macchiata, in inglese Spotted Lanternfly. Si è diffusa per la prima volta in Corea anche se è originaria della Cina. Nel 2014 ha raggiunto i vigneti della contea di Berks, in Pen

Musica e psicologia, cambia la percezione di consonanza e dissonanza: uno studio smentisce l'universalità del concetto di armonia di Pitagora

I risultati di una ricerca dell'Università di Cambridge, smentiscono l'universalità del concetto di armonia di Pitagora. Nascono apprezzamenti istintivi verso nuovi tipi di armonia. Lo studio pubblicato su Nature Communications. Un team di ricerca dell’Università di Cambridge, Princeton e del Max Planck Institute for Empirical Aesthetics, ha scoperto che nei normali contesti di ascolto, in realtà non preferiamo che gli accordi siano perfettamente all'interno dei rapporti matematici professati da Pitagora.  Il tono e l’accordatura degli strumenti musicali hanno il potere di manipolare la nostra percezione dell'armonia. I risultati dello studio ribaltano gli assunti di secoli di teoria musicale occidentale e incoraggiano una maggiore sperimentazione con strumenti provenienti da culture diverse. Secondo il filosofo greco Pitagora, la "consonanza" - una combinazione di note dal suono piacevole - è prodotta da relazioni speciali tra numeri semplici come 3 e 4. Rece