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La difesa della vite e del melo

Premiato lo studio sui meccanismi olfattivi degli insetti infestanti in Trentino
Interferire sull'olfatto degli insetti per difendere le colture.

Alberto Maria Cattaneo, dottore di ricerca della Fondazione Edmund Mach, si è aggiudicato il 31° premio Giovanni Binaghi della Società italiana di entomologia con la tesi sui meccanismi olfattivi di alcuni insetti infestanti per l'agricoltura trentina come la Carpocapsa del melo e la Tignoletta della vite. Obiettivo della ricerca è la messa a punto di sistemi innovativi basati sull'interferenza della comunicazione fra gli insetti per difendere la vite e il melo .

La tesi di dottorato dal titolo “alla scoperta dei meccanismi sensoriali per il controllo di due insetti infestanti: dal comportamento alle interazioni molecolari” è svolta in collaborazione tra la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige e l'Università degli Studi di Milano, ed è uno studio innovativo sui sistemi di percezione sensoriale realizzato alternando esperimenti molecolari e studi elettrofisiologici condotti direttamente sulle antenne degli insetti.

“Conoscere questi meccanismi permette di individuare dei target biologici su cui agire e quindi di trovare nuovi sistemi di difesa delle piante e di controllo dei parassiti basati su sostanze naturali e che siano sempre più specifici e a basso impatto ambientale” spiega Alberto Maria Cattaneo. Laureato in Biotecnologie Agrarie a Milano, ha svolto la sua ricerca di dottorato all’interno di un progetto intitolato “controllo degli infestanti della frutta attraverso l'interazione con i canali TRP, una nuova classe di recettori sensoriali degli insetti”.

Il premio bandito dalla Società Entomologica Italiana è dedicato alla memoria di Giovanni Binaghi, famoso entomologo Italiano scomparso che ha dedicato la sua vita alla diffusione dell'interesse di questa disciplina tra i giovani.

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