LÖWENGANG Chardonnay. Tra tradizione ed innovazione il vino simbolo della Tenuta Alois Lageder
Vero e proprio sinonimo di eccellenza, il produttore altoatesino nel corso degli anni ha dimostrato quanto di meglio l’Alto Adige sia in grado di esprimere in termini di personalità, eleganza e aderenza territoriale
Alois Lageder è secondo il mio modesto parere uno tra gli interpreti più ricchi di talento della storia vitivinicola altoatesina. Ricordo che negli anni ottanta, in uno dei miei primi viaggi enoici, ebbi il piacere di conoscere lui ed i suoi vini. Quello che più mi colpì fu la sua visione di interpretare la sua produzione con un piglio di grande modernità
Detto questo è d'obbligo fare un passo indietro nel tempo. Molti di noi conoscono bene il percorso storico di questa dinamica azienda. Quando Alois, a metà degli anni settanta, ne assunse la direzione con l’aiuto della sorella Wendelgard e del cognato Luis von Dellemann decise di darle un volto diverso e una nuova posizione sul mercato. Convinto che la sua terra avesse un potenziale vinicolo ancora largamente inespresso, scelse di imboccare senza indugio la strada della qualità. Acquistò nuovi appezzamenti e puntò su metodi innovativi sia nel vigneto che in cantina. Fu così, tra gli altri, che nacquero il Löwengang Chardonnay, segnando un vero cambio di stile nel panorama vinicolo altoatesino.
Löwengang, solo per ricordare, è la Tenuta che Johann Lageder, giovane commerciante di vini a Bolzano, acquistò nel lontano 1934 a Magrè, nel lembo più meridionale della provincia, una tenuta con vigneti eccellenti e posizioni ideali per produrre grandi vini bianchi e vini rossi di gran corpo. proprio con la stessa visione, che rappresenta in modo evidente quel trait d'union proiettato con forza verso il futuro. Se oggi questo Chardonnay è considerato il vino simbolo aziendale è proprio perché vanta una tradizione vinicola di quasi due secoli, diventando a tutti gli effetti una delle figure di riferimento di quella che sarà l’evoluzione qualitativa enologica di tutto l’Alto Adige.
D'altro canto il manifesto dell'azienda ha sempre espresso semplici e fondamentali regole, tra cui spiccano l'impegno a conservare intatto il paesaggio culturale e sensibilizzare il settore vitivinicolo sull'importanza di un’agricoltura sostenibile, proponendo ai consumatori prodotti sani e integrali.
Regole che si fondano su concetti che si ritrovano espressi nel modo di sfruttare al meglio le peculiarità e i pregi di ogni vigneto: l’Alto Adige è una terra estremamente ricca di terreni, zone pedoclimatiche ed esposizioni diverse, e offre quindi condizioni ideali per produrre vini di terroir con una spiccata individualità. L'uomo in questo contesto diventa figura centrale perché anche dal vigneto migliore e dal vitigno più nobile non potrà mai scaturire un grande vino senza la sua opera che ne esalti il potenziale.
“Löwengang” quindi è il nome della storica tenuta di famiglia, da cui deriva questo pregiato vino bianco, base del successo che il marchio Alois Lageder ha ottenuto a livello internazionale negli ultimi trent’anni. Nel 2014, infatti, è stata portata in cantina la trentesima vendemmia.
Questo straordinario chardonnay che vede l'uso ragionato della barrique è incluso nell’assortimento dei Masi, i Grand Cru della Tenuta Alois Lageder prodotti con uve raccolte nei migliori vigneti di proprietà, che si estendono su lievi pendii del conoide alluvionale dove è appunto situato il paese di Magrè, a un’altitudine di 230 - 330 m s.l.m.. Il microclima qui è caldo e mite e il terreno è ghiaioso e sabbioso. Magrè è una delle poche zone dell’Alto Adige in cui si trovano terreni quasi esclusivamente di origine calcareo-dolomitica.
A seguito del fortunato incontro con il celebre vignaiolo californiano Robert Mondavi nel 1981, Alois Lageder fece i suoi primi esperimenti di affinamento in barrique nel 1983. Fu così che nacque questo vino simbolo che segnò un vero cambio di stile nel panorama vinicolo altoatesino.
“Con lo Chardonnay il nostro obiettivo è stato fin dall’inizio quello di poter lasciare a lungo il vino - ovvero uno, ma anche due anni - in contatto con i suoi lieviti. Per questo abbiamo deciso di usare le piccole botti di legno, sempre con l’intento di sentire il profumo e il sapore del legno solo marginalmente, riuscendo altresì ad esaltare le qualità peculiari della varietà della nostra zona”, afferma Alois Lageder.
Questo vino viene presentato il terzo anno dopo la vendemmia, poiché si evolve positivamente nel tempo, e a dimostrarlo sono le vecchie annate, che sono ancora molto buone, giovanili e si presentano con grande armonia. A metà degli anni Novanta, l’azienda decide di creare una collezione in cui custodire alcune annate storiche dei vini di punta, tra cui anche il LÖWENGANG Chardonnay e, da qualche anno, propone queste riserve nell’assortimento “Rarum”.
A partire dal 2009 le annate del LÖWENGANG Chardonnay – le cui uve derivano da coltivazione biologico-dinamica - sono certificate Demeter. L’orientamento ecocompatibile seguito in agricoltura trova realizzazione anche nella costruzione della nuova cantina che - inaugurata nel 1995 - ha dato una spinta decisiva all’architettura sostenibile in Alto Adige.
LÖWENGANG Chardonnay 2013
Nasce da uve 100% Chardonnay in regime di agricoltura biologico-dinamica controllata (certificazione Demeter), provenienti dai migliori appezzamenti appartenenti alla Tenuta Löwengang a Magrè coltivate a diverse altitudini dai 230 - 330 metri s.l.m su terreni sabbiosi, ghiaiosi e molto calcarei. Importante sottolineare che le uve,vendemmiate tra il 19 settembre ed il 2 ottobre 2013, sono maturate in un microclima caldo e con forti escursioni termiche tra il giorno e la notte. Le età delle viti vanno dai 20 ai 70 anni con una resa di 52 hl / ha.
La vinificazione è stata condotta con pressatura soffice delle uve; fermentazione spontanea del mosto in barriques di rovere francese, prevalentemente di Tronçais e Vosges, di cui circa 1/3 nuove, e affinamento sulle fecce per undici mesi.
Nel bicchiere il colore è giallo brillante con riflessi verdi. Al naso si presenta con un bouquet estremamente ricco, complesso e fresco, dagli aromi delicati, si evidenziano profumi di burro e di vaniglia. Al palato è corposo e pieno, di grande eleganza, caratterizzato da un‘acidità molto ben equilibrata dove l'estrema freschezza si fonde con il delicato sapore del legno, il cui sapiente dosaggio dona armoniosamente struttura al vino in un finale di lunga persistenza. Può tranquillamente invecchiare ben oltre i 10/15 anni.
Eccellente l'abbinamento con antipasti a base di pesce, con tutti i crostacei: noi lo abbiamo abbinato a gamberi rossi crudi di Mazara del Vallo. Trova anche un felice abbinamento, sicuramente più aderente al territorio, con molti pesci di lago e fiume come il Salmerino alpino, simile alla trota con un sapore più deciso, il Coregone di cui ancora ricordo un piatto indimenticabile, trionfo di gusto e piacevolezza, in quel di Summa 2015: l'imperdibile e straordinario evento enoico organizzato sempre dalla Tenuta Alois Lageder, che vi invito assolutamente di conoscere.
www.aloislageder.eu
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