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GLI OSCAR GREEN 2016 DI COLDIRETTI

Da orto canterino ad annurca in pillole, passando dal connubio vino arte ecco i giovani innovativi che hanno vinto l’edizione 2016 del concorso Oscar Green 
Il tessuto realizzato dagli scarti delle arance di Adriana Santonocito (Sicilia). Cristian Specogna (Friuli-Venezia Giulia) ha coniugato vino e cultura lanciando sul mercato bottiglie dipinte da artisti italiani e Roberto Cerami (Toscana) che ha sviluppato una linea di biocosmesi partendo da scarti aziendali.

Da chi ha dato vita ad un orto canterino rasserenante i cui suoni cambiano insieme al clima esterno e a quello interno dell'animo umano a chi trasforma uno scarto aziendale in biocosmetica antispreco a base di prodotti dell’orto. Da chi ha sperimentato con successo la produzione di birra biodinamica al radicchio che viene prodotta seguendo l’influsso della luna secondo rigidissimo disciplinare a chi ha creato dal nulla il primo tessuto alle arance. 

E ancora la capacità di coniugare innovazione e tradizione valorizzando le proprietà della mela annurca raffigurata addirittura nei dipinti rinvenuti negli scavi di Ercolano in una biopasticca anticolesterolo o di valorizzare il connubio cibo e cultura trasformando in veri e propri gioielli le bottiglie di vino aziendale che sono state consegnate a personalità internazionali dal Papa a Obama.

Sono questi i sei vincitori del concorso “Oscar Green” 2016, il premio per la creatività d’impresa dei giovani della Coldiretti che testimoniano l’eccezionale spirito imprenditoriale dei giovani agricoltori che con coraggio e passione sfidano la crisi e riescono a fare business. Puntare sul recupero degli scarti aziendali oggi è importantissimo per combattere gli sprechi per questo l’ Oscar green della Coldiretti nella categoria We Green è stato assegnato a Roberto Cerami, giovane imprenditore toscano ha avuto l’originale idea di produrre biocosmetici antispreco. 

Si tratta di un progetto realizzato insieme all’Università di Caserta alla quale, quasi per gioco, Roberto ed Elvira hanno consegnato gli scarti del loro orto per farli analizzare. Gli studiosi seguendo le tabelle ufficiali della farmacopea ne hanno ricavato preziose creme per il corpo, maschere per il viso e saponi, tutti prodotti non citotossici e rigorosamente biologici. 

Essere particolarmente sensibili all’ambiente e alle emozioni che esso trasmette invece ha garantito l’oscar green della Coldiretti nella categoria Paese Amico che va ad un architetto, Francesco Lipari che si è messo a lavoro insieme al comune di Siracusa e a campagna amica per dar vita ad un orto canterino, un vero e proprio giardino interattivo, un paesaggio sonoro che cambia insieme al clima esterno e a quello interno dell'animo umano. il battito cardiaco della persona che si avvicina alle realizzazioni naturali di quest’orto canterino è in grado di influenzarne la melodia, insomma è proprio il caso di dire che l’armonia la sceglie la natura. 

Nella categoria Social Innovation invece l’ambito premio è andato al campano Giuseppe Giaccio per la sua capacità di coniugare la storia all’innovazione valorizzando le proprietà della mela annurca in una pillola anticolesterolo. Grazie alla ricerca dell'università di Napoli, infatti, l’annurca è stata trasformata in capsule che producono effetti simili alle statine, riduce il colesterolo cattivo e aumenta quello buono, insomma è proprio il caso di dire che una mela al giorno leva il medico di torno. 

Guardare con un occhio speciale alla luna e le sue fasi ha garantito l’oscar green nella categoria Campagna Amica al veneto Paolo Marangon per l’innovativa produzione di birra biodinamica al radicchio di Treviso, una birra stagionale, che viene prodotta una volta l'anno, seguendo non solo tutto il percorso del radicchio rosso di Treviso che ha un protocollo molto rigoroso ma anche un vero e proprio disciplinare biodinamico che comporta una serie di operazioni, compiute a partire dal campo e fino alla trasformazione, seguendo il calendario astronomico. 

 Ma da oscar è anche la sapiente capacità del friulano Cristian Specogna di unire in modo esemplare due eccellenze italiane vino e arte tanto da fargli aggiudicare il premio nella categoria Fare Rete. Il giovane imprenditore agricolo ogni anno nella sua cantina crea dei veri e propri gioielli che danno vita ad una preziosa collezione di bottiglie dipinte da vari artisti che sono state addirittura consegnate a personalità internazionali, non da ultimo Papa Francesco, il principe di Monaco e Obama. 

E per finire nella categoria impresa 2.terra viene premiata l’entusiasmante modello imprenditoriale di Adriana Santanocito che nella sua Sicilia ha deciso di produrre con enorme successo un tessuto, fresco, nuovo e bizzarro ma anche sostenibile realizzato dagli scarti di arance è la brillante idea da oscar. Tutto nasce dalla sua tesi di laurea che pian piano diventa un progetto di ricerca e quindi una start up e che oggi è un business e una scommessa di futuro. il progetto è sviluppato insieme al politecnico di Milano che realizza il brevetto che permette di produrre l’orange fiber, una particolare cellulosa estratta dagli scarti di arance in grado di diventare un vero e proprio tessuto agli agrumi.

Sono tutte storie imprenditoriali che raffigurano in pieno le potenzialità del settore agricolo e la forza di un territorio variegato e produttivo che coinvolge milioni di ragazzi rendono l’Italia dei giovani agricoltori competitiva e molto lontana da quella erroneamente definita come terra dei bamboccioni.

I 6 VINCITORI DI OSCAR GREEN 2016 DELLA COLDIRETTI PER CATEGORIA

CATEGORIA WE GREEN

BIOCOSMETICA ANTISPRECO
Roberto Cerami - Toscana
Dell’orto di Roberto quello che non finisce in tavola non è più uno scarto aziendale ma biocosmesi. La ricerca ha bussato alla porta di Roberto. Il progetto è stato realizzato insieme all’università di Caserta a cui sono state affidate le verdure non vendute, praticamente gli scarti del suo orto e seguendo le tabelle ufficiali della farmacopea ne sono nate creme per il corpo, maschere facciali, saponi, tutti prodotti non citotossici e rigorosamente biologici. Dagli spettri Nmr invece è stato evidenziato che le zucchine di Roberto ed Elvira, la biologa che dalla fattoria collabora con l’università, c’è un’alta concentrazione di fenoli, sicuramente più alta della media. Insomma la crema per il corpo del contadino promette nuovi sviluppi. La materia prima, ovvero gli scarti di agricoltura, viene combinata soltanto con prodotti naturali come olio di lavanda, che ha una funzione antibatterica e cicratizzante, o ancora con yogurt bianco, amido di riso e cetrioli per realizzare le maschere per il viso, mentre per i saponi l’unica combinazione è resti di verdure con olio d’oliva. Insomma dagli scarti dell’orto le creme biologiche, maschere e saponi: c’è bellezza in quel che non si butta.

CATEGORIA IMPRESA 2.TERRA

LE ARANCE DA INDOSSARE
Adriana Santanocito - Sicilia
Un tessuto, fresco, nuovo e bizzarro ma anche sostenibile realizzato dagli scarti di arance, quelli che ogni anno vanno a formare 700 mila tonnellate di sottoprodotto da smaltire. E’ questo “orange fiber” gli agrumi che si indossano. Tutto nasce da una tesi di laurea, quella di Adriana che pian piano diventa un progetto di ricerca e quindi una start up e che oggi è un business e una scommessa di futuro in Sicilia. Orange fiber è cellulosa estratta dagli scarti di arance in grado di diventare il primo tessuto di agrumi al mondo, composto da acetato di arance e seta in due varianti: raso in tinta unita e pizzo. Il progetto è stato sviluppato insieme al Politecnico di Milano che ha realizzato il brevetto depositato in Italia e all'estero. Oggi l’azienda ha due sedi: una a Catania e l'altra in Trentino e due business angel, Adriana ed Enrica, che hanno creduto nell'impresa. Loro sono due vulcani di idee, dopo avere inaugurato il primo impianto pilota per l'estrazione di cellulosa dagli agrumi, sono al lavoro per proposte di top brand di moda. Come dire: spremi la fantasia e tessi il filo del successo. Il gomitolo ha un cuore d'arancia.

CATEGORIA SOCIAL INNOVATION


L’ANNURCA ANTICOLESTEROLO
Giuseppe Giaccio- Campania
Una felice scoperta dell'università di Napoli ha reso protagonista la mela annurca campana igp, in campo medico. E' pronto a giurarlo Giuseppe Giaccio, presidente del consorzio della 'Mela Annurca' Campania Igp grazie ai benefici che è in grado di trasmettere. L’annurca campana, ha incontrato il professore Ettore Novellino, preside della facoltà di Farmacia dell'università Federico II, di Napoli, che insieme ai suoi ricercatori, ha scoperto che il fitocomplesso presente in questo prezioso frutto abbassa del 25% il livello di colesterolo cattivo e alza quello buono del 45%. Durante uno studio in cui sono stati analizzati diversi pazienti con colesterolo sopra la media si sono scoperti risultati sorprendenti che confermano che questa mela è pura prevenzione. Trasformata in capsule, di cui ognuna contiene il valore di 3 mele, spiega Novellino, ha un risultato «simile alle statine». Ma la mela annurca è anche in grado di arrestare la caduta dei capelli bloccando la fase catagen del bulbo pilifero, ovvero la morte programmata del bulbo. Ma l’annurca, l'unica mela a poter vantare 2mila anni di storia e che prima di arrivare sulle tavole viene adagiata e coccolata su letti di paglia finché non raggiunge il suo tipico colore rosso, non è solo salutare è anche buona da mangiare fresca o trasformata in succhi di frutta, mousse e purè oppure in liquori, mentre in mano agli chef diventa arricchimento di piatti dolci e salati.

CATEGORIA FARE RETE

L’ARTE INCONTRA IL VINO E ARRIVA NEI SALOTTI VIP MONDIALI

Cristian Specogna – Friuli Venezia Giulia
Mettere insieme vino e cultura nella convinzione che l’Italia può esportare nel mondo le due eccellenze è stata la scommessa vincente di Cristian che con altri giovani di Coldiretti, tutti sotto i 30 anni ha realizzato l’enoteca del terzo millennio. Ecco da dove nasce l’idea di fare dipingere da diversi artisti italiani le sue bottiglie riserva di ogni annata, dando vita ad una preziosa collezione di 50-60 opere d’arte che ogni anno finiscono nei ristoranti e nei salotti più rinomati al mondo. Le bottiglie non sono più soltanto semplici contenitori di una eccellenza, vanto del Made in Italy, ma sono esse stesse sostanza della sapienza e della cultura italiana. Molti artisti a volte utilizzando lo stesso vino come pigmento naturale per dipingere le stesse bottiglie rendendole davvero uniche. Ecco perché le bottiglie gioiello di Cristian sono state consegnate a personalità internazionali, non da ultimo Papa Francesco, al principe di Monaco, a Obama, o ancora alla Ferrari con cui la sua azienda ha realizzato una Partnership. Questa azienda che conta 22 ettari a vigneto, per 120 mila bottiglie esportate per il 60 percento in 25 paesi del mondo, principalmente tra Europa, Usa e Asia, ha puntato su un giovane per sfidare i colossi del vino. Ma con umiltà e cultura. Prossima sfida con gli artisti? Dipingere le nostre botti in cantina.

CATEGORIA CAMPAGNA AMICA

LA BIRRA DIVENTA BIODINAMICA E INCONTRA IL RADICCHIO
Polo Marangon - Veneto
Per trovare i cereali idonei a maltare una buona birra è stato necessario l'intervento di un mastro birraio tedesco che li ha selezionati e seminati. In questa bellissima azienda “zolla 14” di 11 ettari e 5 mila alberi, non basta l'agricoltura biologica per realizzare chicche del made in Italy. Si è chiesto aiuto alle stelle e si è sposato il metodo biodinamico. C'è bisogno che gli elementi della natura conoscano un equilibrio ideale ed ecco che l'acqua non può che essere unica, quella appunto delle note risorgive di Treviso. Infatti è l'acqua ad essere protagonista del miracolo della birra, perché il radicchio viene immerso con le sue radici in queste acque subendo quindi una escursione termica fino a 15 gradi, in grado di fare nascere un piccolo fiore che mescolato ai malti restituisce carattere e unicità a questa birra. E' una birra stagionale, che viene prodotta una volta l'anno, segue tutto il percorso del radicchio rosso di Treviso che ha un protocollo molto rigoroso che, comincia ad agosto e termina a dicembre, quando la temperatura scende sotto zero e il prodotto è pronto per essere lavorato. Ma prima però di dare un occhio alle stelle. Infatti il processo di lavorazione oltre a essere rispettoso del disciplinare Igp segue un 'disciplinare' biodinamico che comporta una serie di operazioni, compiute a partire dal campo e fino alla trasformazione, seguendo il calendario astronomico. L’azienda impiega gli stessi metodi naturali anche per la realizzazione di altre eccellenze come il succo di mela limpido considerato senza rivali.

CATEGORIA PAESE AMICO

L’ORTO CANTERINO

Francesco Lipari Sicilia
Biodiversità arte, architettura di paesaggio e meditazione sono questi gli ingredienti che compongono l’orto canterino. Un orto interattivo realizzato da un architetto, Francesco Lipari che si è messo a lavoro insieme al Comune di Siracusa e a Campagna Amica per dar vita ad un orto giardino interattivo, un paesaggio sonoro che cambia insieme al clima esterno e a quello interno dell'animo umano. Il battito cardiaco della persona che si avvicina alle realizzazioni naturali di quest’orto canterino è in grado di influenzarne la melodia, insomma l’armonia la sceglie la natura. A Siracusa luogo ricco di genti e culture, tra i perimetri più ricchi di biodiversità al mondo, oggi è dunque possibile soffermarsi per un'esperienza di contatto con la natura unica nel suo genere. Qui la natura compone melodie, esperienze sonore, segnali acustici che cambiano al mutare dell'ambiente e dell'animo umano. C'è bisogno di staccare la spina, ristabilire un equilibrio con la natura, entrare in connessione con la propria vita interiore e con quella degli altri, per questo nasce l'isola e il risultato è benessere, per l'uomo e per le piante che vigorose lo popolano.

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