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Future IPM 3.0, congresso sul futuro della lotta integrata in viticoltura e frutticoltura


Si terrà dal 16 al 20 ottobre, a Riva del Garda (TN), il congresso internazionale “Future IPM 3.0”, riguardante le più recenti conoscenze nel campo della lotta integrata in agricoltura e le future soluzioni tecniche, politiche ed economiche per l’agricoltura sostenibile in Europa.

L'evento, sponsorizzato dall'OCSE, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, nell'ambito del programma di ricerca cooperativa, è organizzato dalla Fondazione Edmund Mach in collaborazione con Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale Laimburg, Università di Trento, Libera università di Bolzano e Università di Innsbruck.

Si tratta del terzo convegno sulla lotta integrata organizzato nell’Euregio ed è attesa la partecipazione di numerosi ricercatori, tecnici, consulenti e aziende che si occupano di protezione delle piante e agricoltura sostenibile. Proprio in questi giorni è uscito il sito internet ufficiale che lo annuncia futureipm3.eu/

“La sostenibilità per concretizzarsi - spiega il presidente FEM, Andrea Segrè - ha bisogno di un’alleanza tra i portatori di interesse della filiera agro-alimentare, dai produttori ai consumatori, passando per i tecnici, i ricercatori e le istituzioni. Dobbiamo prendere in considerazione tutte le prospettive. Gli antagonismi, quando si tratta di ciò che finisce nel nostro piatto, sono molto dannosi. Future IPM è un altro importante tassello del percorso di collaborazione tra gli enti in area Euregio: per la prima volta all'organizzazione del congresso collaborano anche le università di Trento, Bolzano e Innsbruck, assieme al Centro Laimburg, in un’ottica sempre più multi-settoriale e multi-disciplinare. Dal canto nostro, alla Fondazione Mach abbiamo puntato molto sul biocontrollo. Nei nostri laboratori abbiamo studiato molte sostanze attive e molte tecnologie a base microbiologica o naturale, ottenendo anche brevetti di successo”.

Il convegno prevede un evento divulgativo in lingua italiana sugli approcci necessari per una produzione agricola competitiva e per vincere le sfide della produzione sostenibile, seguito da una sessione multidisciplinare, sponsorizzata dall'OCSE con il programma di ricerca cooperativo sulla gestione delle risorse biologiche per sistemi agricoli sostenibili, a cui interverranno i maggiori esperti europei nel settore dell’agricoltura sostenibile.

I temi affrontati saranno la sostenibilità tecnica, ambientale ed economica della frutticoltura di montagna, fondovalle e pianura, la viticoltura sempre di più verso una sostenibilità globale, le nuove minacce poste dalle specie invasive: il caso della cimice marmorata ed di altri nuovi possibili invasori, ripensare all'agronomia e proteggere la qualità biologica del suolo, soluzioni tecniche e nuove sostanze attive a base microbiologica o naturale: le prospettive del mercato e le opportunità per l’agricoltore.

L’evento prevede inoltre tre sessioni parallele dell’Organizzazione Internazionale per il Controllo Biologico (IOBC) riguardanti i temi dell’induzione di resistenza nelle piante, la lotta integrata in viticoltura e la qualità biologica dei suoli agrari.

La IOBC

E' un organismo internazionale istituito nel 1955 per promuovere la protezione delle piante con metodi rispettosi dell’ambiente. L’obiettivo di una maggiore sostenibilità ambientale in agricoltura ha trovato una base concettuale utile nella ricerca di tipo applicato negli anni '60, finalizzata alla riduzione dell'impatto ambientale delle coltivazioni mediante un uso razionale degli agrofarmaci, adattato alle specificità delle colture. Questa ricerca ha condotto alla definizione del concetto di controllo integrato degli organismi nocivi, la cui inclusione nella gestione delle colture è stata inquadrata efficientemente proprio dalla IOBC che ha sviluppato i principi di produzione integrata, i cui concetti e pratiche sono stati l'oggetto di documenti generali e specifici per le singole colture. Su questa base, sono state proposte numerose direttive pubbliche e private sulla produzione integrata della vite, al fine di rispondere alla richiesta crescente di prodotti sani da parte di produttori e consumatori e che richiedano processi di elaborazione con un impatto ambientale minimo. Allo stesso tempo, i concetti di responsabilità sociale, di approccio strategico alla gestione dell’impresa e le pratiche commerciali da essi risultanti si sono ampiamente diffusi nell'industria vitivinicola e hanno creato le condizioni favorevoli per un’efficace considerazione della sostenibilità sociale ed economica della filiera vitivinicola.

La IOBC rappresenta il riferimento preferenziale per il legislatore dell’Unione europea quando deve intervenire su temi attinenti la protezione integrata delle colture.

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