Sono queste le tematiche al centro del V Congresso Internazionale sulla Viticoltura di Montagna in Forte Pendenza che si svolgerà dal 29 marzo al 1 aprile 2017 a Conegliano (Treviso).
Alla sua quinta edizione, l’appuntamento di grande rilevanza tecnico scientifica, organizzato dal CERVIM (Centro di Ricerche, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura di Montagna) in collaborazione con il CREA (Centro di Ricerca per la Viticoltura), il Consorzio Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG e la Regione Veneto e che vede il Patrocinio dell’OIV (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin) e del Ministero alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, sarà ospitato presso la Sala Conferenze del CREA, (sede di Susegana - via Casoni 13/a).
Importante sottolineare è quanto queste condizioni territoriali e paesaggistiche, proprie delle aree montane, contribuiscono a dare un senso del tutto particolare al concetto di ‘terroir’.
Alla sua quinta edizione, l’appuntamento di grande rilevanza tecnico scientifica, organizzato dal CERVIM (Centro di Ricerche, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura di Montagna) in collaborazione con il CREA (Centro di Ricerca per la Viticoltura), il Consorzio Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG e la Regione Veneto e che vede il Patrocinio dell’OIV (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin) e del Ministero alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, sarà ospitato presso la Sala Conferenze del CREA, (sede di Susegana - via Casoni 13/a).
Il patrimonio culturale, paesaggistico- territoriale, tecnico ed economico rappresentato dalle viticolture eroiche e dai prodotti che ne derivano è stato sempre, fin dalle prime edizioni del Congresso, ben espresso: da un lato confermando che i vini di montagna, prodotti su terrazze in forte pendenza, hanno alcuni valori specifici, sia economici che sociali, che il consumatore è in grado di vedere e di gustare, e poi di ricordare e trasformare in un patrimonio culturale personale, dall'altro è che questi valori, sono frutto di quel genio agronomico che è stato capace di adattare la coltivazione della vite a situazioni estreme e che ha consentito ai viticoltori di produrre vini di grande originalità.
Se in alcune regioni stiamo assistendo, oramai da qualche anno, alla riconquista o al consolidamento della viticoltura in pendenza, in altre zone, soprattutto in quelle che risentono maggiormente della crisi economica, la viticoltura ha difficoltà a mantenersi sui pendii.
Se in alcune regioni stiamo assistendo, oramai da qualche anno, alla riconquista o al consolidamento della viticoltura in pendenza, in altre zone, soprattutto in quelle che risentono maggiormente della crisi economica, la viticoltura ha difficoltà a mantenersi sui pendii.
Le condizioni ambientali, climatiche, geologiche e pedologiche, l’altitudine e la pendenza, hanno influenzato profondamente tali forme di viticoltura ed il viticoltore ha sempre giocato un ruolo essenziale nella gestione del territorio, soprattutto in relazione ai fattori di rischio naturali (dissesti idrogeologici, azioni erosive, incendi). Attività che è andata a disegnare nel tempo paesaggi di rara bellezza, spesso tutelati dall’UNESCO. Ecco che il viticoltore, diventa egli stesso produttore del paesaggio, la cui qualità eccelsa costituisce una ricchezza per la collettività.
Importante sottolineare è quanto queste condizioni territoriali e paesaggistiche, proprie delle aree montane, contribuiscono a dare un senso del tutto particolare al concetto di ‘terroir’.
Tutti questi valori necessitano di essere comunicati, magari attuando nuovi criteri di marketing esperienziale sia per i vini eroici sia sulle condizioni di mantenimento di queste produzioni dove è poi la loro grande qualità ad essere centrale per lo sviluppo della viticoltura di montagna e di forte pendenza, quindi tutti gli sforzi tecnici che sono alla base della ricerca, considerando anche che tali aree si prestano in particolare allo sviluppo turistico centrato sul paesaggio, devono essere accompagnati ad operazioni di marketing, mirate a sottolineare l’unicità delle diverse realtà produttive.
PROGRAMMA SCIENTIFICO
In considerazione delle tematiche del congresso e degli abstracts pervenuti, il Comitato Scientifico ha selezionato 24 lavori come presentazione orale e 46 lavori sotto forma di poster, comunicazioni che saranno suddivise e presentate in 4 diverse sessioni in seduta plenaria.
TEMATICHE
L’evento prevede 4 sessioni:
Sessione I – Pratiche agronomiche e ambientamento climatico dei vitigni nella viticoltura di montagna
Sessione II – Il paesaggio viticolo e la sua forza comunicativa
Sessione III – Dissesto idrogeologico, sistemazioni e salvaguardia dei suoli in elevata pendenza
Sessione IV – Turismo, marketing e valore socio economico della viticoltura di montagna
A conclusione del Congresso, avrà luogo una tavola rotonda che verterà sulle prospettive della viticoltura di montagna e in forte pendenza – Viticoltura Eroica – nell’ambito delle politiche comunitarie, nazionali e regionali.
Da segnalare il Post Congress Tour "Valpolicella e vino Amarone" per sabato 1 aprile, un tour tecnico alla visita di vigneti, paesaggi e cantine della Valpolicella. I partecipanti al congresso prenderanno parte alla visita senza costi aggiuntivi. L'iscrizione al tour è richiesta al momento dell'iscrizione al convegno.
Per la partecipazione e per maggiori informazioni: vit.entecra.it/
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