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The Wine Lab, parte dalle Marche un progetto tra università e imprese vitivinicole per lo sviluppo territoriale

Generare innovazione tra pratica e ricerca creando relazioni tra università e piccoli produttori del comparto vitivinicolo.
Il progetto europeo, coordinato da Alessio Cavicchi, Professore Associato presso il Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo dell'Università degli Studi di Macerata, avrà la durata di tre anni grazie al co-finanziamento dell’Unione Europea nel quadro del programma Erasmus +, Alleanze della conoscenza.

Il progetto, attraverso eventi, mobilità studentesca, proposte formative e la creazione di legami extraregionali, con altre regioni europee di simile profilo, favorirà il dialogo, lo scambio e la co-creazione di nuovi saperi per trovare soluzioni a problemi attuali e formulare nuovi obiettivi di sviluppo.


Presentato presso l'Università di Macerata, The Wine Lab nasce per creare relazioni virtuose tra università e piccoli produttori, allo scopo di creare reti tra soggetti diversi che possano dare vita ad un progetto territoriale condiviso e sostenibile. 

L’Europa è uno dei principali produttori ed esportatori di vino nel mondo. La coltivazione della vite e la produzione enologica è parte della nostra cultura che imprime una fisionomia del tutto particolare ai territori su cui vengono realizzate ed attiva un motore economico che dà lavoro a milioni di persone.

Il comparto vitivinicolo si articola lungo una struttura produttiva composta da una molteplicità di realtà locali, per lo più piccoli produttori che, secondo un'analisi di DG Agricoltura, - responsabile della politica dell'UE in materia di agricoltura e sviluppo rurale -, risultano essere in numero di gran lunga superiore rispetto ad altri comparti agroalimentari. Queste produzioni così fortemente differenziate a livello territoriale, hanno però molto spesso maggiori difficoltà ad affermarsi sul mercato.

Per quanto sia riconosciuto che le piccole imprese riescono ad esprimere meglio il proprio potenziale quando sono in rete e collaborano tra loro, non è sempre facile creare reti territoriali, soprattutto per le imprese vitivinicole che operano in zone svantaggiate, come la montagna o le piccole isole.

Come ha tenuto a sottolineare Alessio Cavicchi: "la Comunità Europea sta iniziando a capire il valore delle piccole università presenti in aree marginali e rurali da valorizzare. Lo studente è visto come punto fondamentale che può imparare e capire come aiutare le imprese.". Piccole realtà che insieme rappresentano di fatto una grande fetta del nostro patrimonio in termini di diversificazione, valorizzazione territoriale e salvaguardia dell’ambiente naturale.

"L’Università di Macerata sta diventando un volano dello sviluppo del territorio all'interno di uno scenario globale e questo progetto dimostra una straordinaria sensibilità sociale nell'aver voluto privilegiare i piccoli produttori", - ha commentato il rettore Francesco Adornato durante la presentazione del progetto -, alla quale sono intervenuti anche Roberto Gaudio, presidente del Centro internazionale di ricerca, studi e valorizzazione per la viticoltura di montagna, partner del progetto, e Francesca Spigarelli, delegata del rettore ai rapporti tra ateneo, imprese e territorio. 

Durante i tre anni di progetto, iniziato a gennaio 2017, saranno quindi diverse le attività in cui i soggetti del territorio – imprese, associazioni, enti locali, decisori politici e cittadini – saranno attivamente coinvolti, tra cui:

- eventi di formazione esperienziale, per “interpretare” il vino insieme ai consumatori, comprendere quali strategie di marketing si possano mettere in atto e coinvolgere il territorio nell’implementazione delle strategie individuate;

- “maratone del vino”, incontri di scambio e discussione tra soggetti diversi, tra cui esperti, ricercatori, produttori, giovani studenti, operatori turistici, ecc. per trovare soluzioni a problemi pratici e contestuali;

- settimane di formazione in mobilità, affinché soggetti di territori in Paesi europei diversi, ma pur tuttavia simili, si possano confrontare su problemi ed opportunità comuni;

- scambi studenteschi tra università ed impresa, per favorire la comprensione reciproca e comprendere come favorire un migliore sviluppo sia dell’azienda che del territorio, creando opportunità di lavoro per i giovani;

- formazione a distanza e in presenza, disegnata sulla base di bisogno di apprendimento contestualizzati e situati, che possano rispondere ad esigenze immediate di sviluppo di competenza, ma anche ad esigenze prospettiche di strategia aziendale a medio termine;

- concorsi per giovani studenti sul vino e sulle aziende vitivinicole, per meglio comprendere il punto di vista dei giovani sui prodotti e i processi, e per creare ponti tra studenti universitari e impresa.

Alcune di queste attività saranno ospitate all’interno del CreaHub, l’incubatore di idee di impresa di Unimc. Nelle Marche il progetto coinvolgerà l’Istituto Marchigiano Tutela Vini, che mette insieme i produttori del centro nord, e il Consorzio Vini Piceni, Fermano e Ascolano.

Il progetto ha dovuto superare una selezione durissima, ricevendo un cofinanziato per circa un milione di euro dall’Unione Europea nel quadro del programma “Erasmus+, Alleanze della conoscenza”: su 200 presentati, solo 20 progetti sono stati finanziati. I fondi che saranno gestiti dall’Ateneo ammontano a 140 mila euro. 

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