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Il futuro della viticoltura italiana nell’incontro tra ricerca scientifica e produzione.

Ai blocchi di partenza alla Fiera di Pordenone, l'unica rassegna italiana rivolta all’intera filiera del vino. Innovazione genetica e viticoltura di precisione tra i temi di RIVE 2017. Un ricco programma di workshop e convegni animeranno il 1° Salone Internazione biennale che presenterà alle aziende del settore tutte le innovazioni in campo tecnico e tecnologico per la viticoltura, il trattamento dell’uva, la vinificazione e la commercializzazione del vino. 

L'innovazione genetica in viticoltura e la viticoltura di precisione come mezzi per reagire ai rischi del mutamento climatico e dare ai consumatori garanzie sulla salubrità dei prodotti saranno tra i temi al centro della prima edizione a cadenza biennale di RIVE, unica rassegna fieristica in Italia a rivolgersi all'intera filiera del vino, dal vivaio alla cantina. Rive sarà ospitata dalla Fiera di Pordenone dal 12 al 14 dicembre in contemporanea con Enotrend: uno spazio dedicato a workshop, approfondimenti e seminari sulle nuove tendenze in tema di cultura della vite, innovazioni tecniche, ricerca & sviluppo.

“Il futuro della viticoltura italiana si gioca nell’applicazione concreta dei risultati della ricerca scientifica, che ci consente di reagire ai rischi dei mutamenti climatici e, nel contempo, di dare garanzie al consumatore sulla salubrità dei prodotti alimentari”. 

L'ha spiegato ieri il Professor Attilio Scienza, presidente del Comitato Scientifico di Rive, nonché uno tra i massimi esperti di enologia a livello internazionale, intervenuto nel corso della conferenza stampa di presentazione di RIVE svoltasi a Roma nella sede di rappresentanza della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. 

Come vi avevo anticipato RIVE è il primo e unico appuntamento italiano che coinvolge l’intera filiera del vino, partendo dall’eccellenza nell’export di barbatelle e Prosecco. Una fiera direi necessaria, di cui avevamo profondamente bisogno, una vetrina sull'innovazione che accenderà i riflettori sulla viticoltura 4.0 e l’enologia del futuro, con un focus sulle potenzialità della ricerca genetica applicata, aprendo di fatto le porte a opportunità del tutto nuove in un settore trainante per l’economia nazionale.

Oltre al Prof. Scienza, presidente del Comitato Scientifico di Rive ed Enotrend, al tavolo dei relatori erano presenti l’assessore alle politiche agricole del FVG Shaurli; Vincenzo de Luca del MAECI; Luca Bianchi per il Mipaaf; per Pordenone Fiere il presidente, Renato Pujatti, e l’AD, Pietro Piccinetti e il presidente della Camera di Commercio friulana, Giovanni Pavan.

“L’Innovazione genetica e la viticoltura di precisione – spiega Scienza - saranno tra i temi al centro della manifestazione. L’applicazione concreta della ricerca scientifica diventa così chiave di volta per riuscire a dare alla viticoltura italiana un nuovo futuro, che non sia rappresentato da vini da pochi centesimi alla bottiglia”. La ricetta, continua il Professore, è “partire da una corretta interpretazione della tradizione, concentrando l’attenzione su due nodi cruciali della filiera vitivinicola: le conseguenze del cambiamento climatico e le attese del consumatore. Per esempio – continua Scienza - il miglioramento della vite, grazie alla decriptazione del genoma, ha aperto una nuova era per l’ottenimento di vitigni resistenti alle malattie crittogamiche”.

È proprio su questa visione, rispettosa della tradizione e fiduciosa nell’innovazione scientifica, che si è mossa Pordenone Fiere SpA nell’organizzazione della manifestazione, con l’obiettivo di contribuire al cambiamento di paradigma necessario per far crescere la competitività della viticoltura e dell’enologia italiana. “RIVE - commenta Scienza - sarà l’intermediario ideale tra i due estremi: da una parte le proposte del mondo della ricerca, dall’altra le aspettative del mondo operativo”.

La manifestazione, internazionale e capace di intercettare tutta la sapienza e scienza italiane nel settore vitivinicolo, offre alle aziende dell’intera filiera del vino, dal campo alla cantina, importanti possibilità di sviluppo e rappresenta una strategica occasione di supporto per l’industria di settore del Friuli Venezia Giulia e di tutta Italia.

“RIVE – commenta Pietro Piccinetti, Amministratore Delegato di Pordenone Fiere - è un evento verticale, che parte dalla pianta della vite, la barbatella, e dalla sua coltivazione, passando da macchinari, prodotti chimici, attrezzature per arrivare fino in cantina, attraverso presse, vinificatori, tini, botti, lieviti e altri prodotti per la fermentazione, l’imbottigliamento e l’etichettatura. Questa manifestazione – continua Piccinetti – è un progetto unico, che riunisce tutta la filiera di produzione in un solo evento, come succede in Francia per VINITECH o SITEVI. Si tratta di un appuntamento del tutto diverso dagli altri eventi di settore che si tengono in Italia e si propone di colmare un vuoto fieristico, realizzando la prima vera fiera verticale sulla coltivazione della vite e la produzione del vino”.

Il MADE IN ITALY del vino è un settore centrale per l’economia del Friuli Venezia Giulia e dell’Italia intera.

L’Italia è il primo Paese produttore di vino nel mondo ed occupa la seconda posizione come esportatore per volume e per valore (2016). Il settore vitinicolo occupa 1 milione 300 mila addetti, e conta 1807 imprese industriali. A queste vanno aggiunte 50mila aziende vinificatrici, per un totale in Italia di circa 640 mila ettari di superficie vitata (dati Ismea). I più coltivati tra i vitigni sono San Giovese, Trebbiano, Montepulciano, Glera, Pinot Grigio e Merlot. La produzione nazionale totale del 2016 ammonta a circa 50 milioni di ettolitri, di cui quasi 21 milioni destinati all’export, per un valore di 5,6 miliardi di Euro. Sul totale esportato, ben 14,1 milioni di ettolitri sono di vino a denominazione (DOP o IGP), con il Prosecco nettamente in testa con 2 milioni 648 mila 370 ettolitri.

Oltre che nella produzione di vino, l’Italia spicca nel vivaismo viticolo. Il nostro Paese è il primo produttore nel mondo di barbatelle. Nel 2016, in Italia, sono state prodotte 169 milioni 586 mila 964 barbatelle, per un valore complessivo di 237.411.801 milioni di euro, Glera e Pinot Grigio in testa.

Si trova in Italia, in provincia di Pordenone, il più grande vivaio di barbatelle del mondo, i Vivai Rauscedo.

“La prima edizione di RIVE e l'attenzione che da subito ha riscosso confermano la dinamicità di Pordenone Fiere e la centralità del settore vitivinicolo regionale - commenta l'Assessore regionale alle risorse agricole e forestali del Friuli Venezia Giulia Cristiano Shaurli - Un settore che certo eccelle per la qualità delle produzioni, ma che troppo spesso dimentichiamo essere punto di riferimento nazionale e non solo per l'intera filiera lunga del vitivinicolo: dal vivaismo, di cui come Friuli Venezia Giulia siamo leader mondiali per la produzione di barbatelle, alla tecnologia di cantina, fino alla ricerca e all'innovazione agronomica, genetica e tecnica, comunque figlia del grande investimento fatto sulla formazione superiore ed universitaria. Tali settori – conclude l'Assessore - hanno reso il Friuli Venezia Giulia e il Nord Est un vero laboratorio di innovazione a cui molti guardano e che in meno di due anni ha visto il riconoscimento della Doc Friuli, attesa da 40 anni, e della Doc Interregionale delle Venezie”.

I temi di Rive 2017

Rive è una manifestazione internazionale che aprirà le porte ad opportunità del tutto nuove in un settore trainante per l’economia nazionale. Ecco i temi portanti di questa prima edizione:

Prosecco: dalla Glera al fenomeno mondiale;

La viticoltura 4.0 sostenibile: come la viticoltura di precisione e la ricerca genetica applicata possono contribuire alla sostenibilità del settore;

L’enologia moderna - focus sui nuovi lieviti;

Leggi e regolamenti del settore vitivinicolo in Italia;

Pinot Grigio: esperienze e prospettive della nuova importante DOC.

Per ulteriori informazioni: www.exporive.com - www.enotrend.it

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