Il paesaggio, con la corsa del Soave alla candidatura al GIAHS-FAO, è stato il tema principale dell’edizione numero 18 di Soave Versus, la rassegna, curata dal Consorzio di tutela e dedicata al meglio delle interpretazioni del Soave.
“GIAHS, paesaggio rurale e biodiversità per un Soave che guarda al futuro”: questo il titolo del convegno nell'ambito di Soave Versus, dove il comprensorio produttivo del Soave, unico in Europa, ha annunciato ufficialmente la propria corsa per la candidatura al GIAHS-FAO.
Ne hanno approfonditamente parlato al focus inaugurale l’on. Mario Dalla Tor, Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare al Senato; Mauro Agnoletti, Presidente del comitato scientifico del Programma GIAHS - FAO; Viviana Ferrario, architetto e ricercatore presso l’Università IUAV di Venezia; Roberto Gaudio, presidente CERVIM (Centro di ricerca viticoltura montana).
Il programma FAO, avviato nel 2002 e sottoscritto dall’Italia nel 2016, ha l’obbiettivo di individuare e valorizzare i territori ricchi di biodiversità dove l’agricoltura sostenibile produce tipicità che raccontano il saper fare italiano.
A differenza dell’UNESCO World Heritage List, dove il paesaggio agrario non viene menzionato ma semplicemente incluso nella generale definizione di “paesaggio culturale”, il programma GIAHS nasce specificatamente a salvaguardia dei paesaggi appartenenti al patrimonio agricolo mondiale, abbinati alla produzione di cibo, alle pratiche agricole tradizionali, alla biodiversità bioculturale.
Il programma GIAHS si propone quindi di promuovere un’agricoltura sostenibile, che si è sottratta ai processi di industrializzazione, che conserva uno stretto legame tra paesaggio e prodotti alimentari locali, e che mantiene le comunità rurali associate ai luoghi di produzione e ai loro paesaggi, quale risposta alla sfida alimentare del nostro pianeta.
“GIAHS, paesaggio rurale e biodiversità per un Soave che guarda al futuro”: questo il titolo del convegno nell'ambito di Soave Versus, dove il comprensorio produttivo del Soave, unico in Europa, ha annunciato ufficialmente la propria corsa per la candidatura al GIAHS-FAO.
Ne hanno approfonditamente parlato al focus inaugurale l’on. Mario Dalla Tor, Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare al Senato; Mauro Agnoletti, Presidente del comitato scientifico del Programma GIAHS - FAO; Viviana Ferrario, architetto e ricercatore presso l’Università IUAV di Venezia; Roberto Gaudio, presidente CERVIM (Centro di ricerca viticoltura montana).
Il programma FAO, avviato nel 2002 e sottoscritto dall’Italia nel 2016, ha l’obbiettivo di individuare e valorizzare i territori ricchi di biodiversità dove l’agricoltura sostenibile produce tipicità che raccontano il saper fare italiano.
A differenza dell’UNESCO World Heritage List, dove il paesaggio agrario non viene menzionato ma semplicemente incluso nella generale definizione di “paesaggio culturale”, il programma GIAHS nasce specificatamente a salvaguardia dei paesaggi appartenenti al patrimonio agricolo mondiale, abbinati alla produzione di cibo, alle pratiche agricole tradizionali, alla biodiversità bioculturale.
Il programma GIAHS si propone quindi di promuovere un’agricoltura sostenibile, che si è sottratta ai processi di industrializzazione, che conserva uno stretto legame tra paesaggio e prodotti alimentari locali, e che mantiene le comunità rurali associate ai luoghi di produzione e ai loro paesaggi, quale risposta alla sfida alimentare del nostro pianeta.
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